Patto per la Biodiversità, comuni e cittadini custodi delle loro aree naturali


Tutela della biodiversità: la call to action di Legambiente è ancora più determinata oggi con il programma Life NatConnect 2030 che vuole sensibilizzare comuni e cittadini a prendersi cura del proprio territorio
Ai primi che operano nelle aree di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, oltre alla provincia autonoma di Trento, Legambiente invita a segnalare aree da proteggere, che possano diventare anche percorsi didattici.
I fondi non mancano, mentre a quanto pare potrebbe essere carente la capacità di valutare le aree da preservare.
“Sembra banale, ma non lo è: spesso i Comuni soprattutto quelli più piccoli non hanno le competenze adatte per capire cosa e come vada salvaguardata la biodiversità” ci fa notare Fabio Binelli, coordinatore del Dipartimento Servizi Pubblici Locali – Ambiente – Politiche Agricole – Green Economy di Anci Lombardia.
E a questo proposito, Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, si augura “nuove adesioni per una costituenda rete di comuni che parlando la stessa lingua in materia di gestione del territorio realizzino concretamente la transizione ecologica“.
Lato cittadini, la chiamata riguardare la possibilità di diventare custodi dei propri territori.
Ad Angera, cittadina sul lago Maggiore versante varesino, alla presenza del sindaco Marcella Androni e dell’assessore all’ambiente Milo Manica è stato firmato il primo Patto per la Biodiversità che riguarda la Palude Bruschera – 164 ettari alle soglie del parco del Ticino.
Qui anche un bellissimo sentiero delle farfalle che, come è ormai risaputo, sono importanti bioindicatori e impollinatori.
Durante la presentazione GreenPlanner c’era e ha potuto registrare questo video che dà la parola anche a Cristina Bollini, project manager Life NatConnect della Regione Lombardia.
L'articolo Patto per la Biodiversità, comuni e cittadini custodi delle loro aree naturali è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
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