Spazio Salute, presa in carico a tutto tondo


È partito con la notizia più felice lo Spazio Salute della Caritas di Cernusco: «È arrivata una donna che denunciava un malessere. Visitandola, abbiamo scoperto che era incinta; ed ora torna spesso ad aggiornarci su come procede la gravidanza. Siamo contenti di aver iniziato così», racconta Gaia Jacchetti, medico, referente del servizio insieme a Elena Cappellini.
Inaugurato appena prima dell’estate, lo Spazio Salute (aperto tutti i martedì dalle 18 alle 20 in via Marcelline 37, mentre tra pochi mesi si sposterà a fianco agli altri servizi del Centro della carità) è un ambulatorio che offre un primo supporto a tutti quei cittadini che non possono accedere normalmente al Servizio sanitario nazionale. Se infatti il diritto alla salute è riconosciuto in modo universale, alcune fasce della popolazione possono usufruire dell’assistenza sanitaria solo per le cure essenziali, o passando attraverso i canali normalmente destinati all’urgenza come il Pronto soccorso, senza però avere il medico di base.
È una situazione che non riguarda solo gli stranieri non regolari, ma anche quei cittadini comunitari che non hanno la residenza, perché ad esempio non hanno un lavoro o lavorano in nero. Ci sono però anche molte persone che, pur avendo pienamente diritto al Servizio sanitario, hanno difficoltà ad accedervi per i problemi legati alla lingua e perché una situazione di precarietà li porta a rimandare le pratiche legate alla sfera della salute, finché non diventano prioritarie.
«Per questo abbiamo pensato a uno spazio che non sia esclusivamente sanitario, ma dove ci si prende cura della salute in senso ampio», sottolinea Jacchetti. «Anche la fascia di pazienti a cui rispondiamo – spiega – è dunque analoga a quella di tutta la popolazione». Ci sono dunque le diagnosi legate alle patologie croniche, dal diabete all’ipertensione. In questi casi, spiega la responsabile, «se non possiamo dare direttamente noi una risposta inviamo i pazienti alla rete di ambulatori di medicina volontaria che possono eseguire visite specialistiche o che possono assegnare il codice STP per l’accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale». Ma, come si diceva, l’attenzione è a tutto tondo, anche attraverso un lavoro di prevenzione: «Lo facciamo ad esempio consigliando le persone sul piano dell’alimentazione o dell’attività fisica», spiega Jacchetti. Una fascia particolarmente seguita è quella delle badanti, dato il lavoro particolarmente usurante: «Proprio questa settimana, con una di loro, abbiamo fatto una seduta di fisioterapia», racconta la responsabile.
Nato dall’intuizione del Centro di ascolto Caritas cittadino, lo Spazio Salute (che conta ora su una trentina di volontari, equamente distribuiti tra medici e infermieri e operatori non specializzati, preziosi però nell’accoglienza) risponde dunque a una fascia ampia di bisogno: «Con chi ha diritto al medico di base, ma ha bisogno di essere orientato nella scelta, ci preoccupiamo di prendere l’appuntamento o di accompagnare le persone alla prima visita. Allo stesso tempo, abbiamo informato dell’avvio del servizio anche i presidi sanitari sul territorio, in modo che chi in via straordinaria si rivolge al Pronto soccorso possa, per una successiva occasione, essere indirizzato da noi», porta ancora un esempio la responsabile. L’intenzione non è dunque sostituirsi al Servizio Sanitario, quanto piuttosto integrarsi ad esso in un’ottica di rete, per offrire un aiuto concreto. Un luogo che accoglie e accompagna, anche sul lato della salute.
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