Tanta curiosità per Agrivarese a Busto Arsizio, si assaggia il buono della provincia di Varese


Una gran folla animata dalla voglia di toccare con mano il valore e il gusto dell’agricoltura “made in Varese” invade gli spazi di AgriVarese a Busto Arsizio. Laboratori pieni, bambini e famiglie allo stand di Coldiretti, produttori del Mercato di Campagna Amica di viale Valganna 128 — insieme ai colleghi dei mercati periodici di Masnago, piazza Giovine Italia, Gallarate e Induno Olona — si presentano a decine per spiegare, far degustare e far conoscere ciò che la terra varesina offre e che le aziende trasformano: miele, formaggi, salumi, frutta e verdura, ma anche latte d’asina, succhi di frutta, vino e molto altro.
«AgriVarese, per definizione, è una splendida vetrina per le imprese aziende di tutta la provincia prealpina» sottolinea Pietro Luca Colombo, presidente di Coldiretti Varese. «Qui i nostri produttori hanno l’opportunità di raccontare il proprio lavoro e i propri prodotti direttamente ai consumatori, evidenziando quel valore aggiunto di “essere Coldiretti, forza amica del Paese”: l’incontro tra chi produce e chi acquista è una formula assolutamente vincente».
Un forte interesse e un flusso continuo di visitatori sin dal primo mattino e, poi, lungo il pomeriggio. L’edizione 2025 di Agrivarese – ospitata a Busto Arsizio, nel centro cittadino e al parco di via Ugo Foscolo, intitolato a Norma Cossetto – ha fatto boom: un successo che ha contribuito a far conoscere al grande pubblico gli animali delle nostre fattorie e a valorizzare al meglio i prodotti sani, di qualità e gustosi propri del settore agroalimentare della provincia di Varese.
«Grazie ai colori, ai suoni e ai sapori dei nostri produttori, si è registrato il tutto esaurito, con il pubblico che ha espresso un alto gradimento per la formula di un evento che vede la stretta ed efficace sinergia tra istituzioni locali, associazioni di categoria ed operatori economici» sottolinea Mauro Vitiello, presidente di Camera di Commercio Varese, che ha promosso la manifestazione insieme al Comune di Busto Arsizio, con il patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Varese e la sinergia di Coldiretti e Confagricoltura Varese oltre che di ATS Insubria.
«Busto Arsizio ha risposto al meglio – sottolinea il sindaco, Emanuele Antonelli –, confermando la sua attenzione verso quel settore primario che, pur in una città a vocazione industriale, conserva qui solide radici e, in anni recenti, ha visto rafforzarsi l’interesse da parte dei giovani, capaci di riaccostarsi sempre di più all’agricoltura. La conferma viene anche dal numero crescente delle imprese operative in questo settore».
Agrivarese 2025 segna quindi un passaggio importante verso una sempre maggior attenzione ai prodotti agricoli di qualità e a km zero frutto dell’impegno dei nostri operatori. Il tutto all’insegna della sostenibilità, declinata nei suoi tre elementi: ambientale, economico e sociale.
La nostra agricoltura già da tempo s’è avviata lungo questo percorso e l’evento di oggi ne è stata un’ulteriore conferma, mostrando altresì la capacità produttiva ad alto livello che è propria delle imprese della provincia di Varese.

Insieme a tante iniziative collaterali, anche l’Agrivarese Gravel, che ha visto un centinaio di partecipanti trascorrere una giornata sui pedali, alla scoperta del territorio grazie a un affascinante e inedito percorso frutto della collaborazione tra Ciclovarese e Varese Bike Guide, nell’ambito del progetto #VareseDoyoubike di Camera di Commercio.
Nei laboratori di Coldiretti Varese i più piccoli disegnano e compongono spaventapasseri — partecipando al concorso lanciato proprio oggi — imparano a riconoscere frutti e piante e si divertono nella “piscina dei cereali”. Tutti i laboratori nascono dalla sinergia tra Coldiretti Varese, l’associazione agrituristica Terranostra e Donne Coldiretti. Curiosità gettonatissima, la mostra delle uova, che racconta quante ne depongono le diverse razze di galline e altre specie avicole come struzzi e quaglie.
«L’agricoltura significa sicurezza alimentare, ma anche sicurezza e presidio sociale» prosegue Colombo. «Gli agricoltori, oltre a produrre cibo, svolgono un lavoro che custodisce, struttura e modella il territorio che tutti abitiamo. Qui, ad AgriVarese, lasciamo da parte ogni retorica e diamo spazio al dialogo diretto: i cittadini possono chiedere l’origine e ogni informazione su un prodotto a chi quel prodotto lo fa».

«È sempre un piacere vedere l’agricoltura in città, perché essa ci ricorda i valori di sostenibilità, l’amore per l’ambiente e la produzione di buon cibo» commenta Raffaele Cattaneo, sottosegretario alla Presidenza con delega alle Relazioni Internazionali ed europee di Regione Lombardia.
«Dobbiamo però ricordare che l’agricoltura è anche un grande settore economico, di cui la Lombardia è leader in Italia. Solo lo scorso anno, il settore ha generato 18 miliardi in produzione agroindustriale e 11 miliardi in produzione agricola: un contributo impossibile da ignorare. Questo risultato – sottolinea Cattaneo – è anche merito di uno strumento fondamentale che oggi è a rischio: la Politica Agricola Comune (PAC). Infatti, nel nuovo bilancio europeo, ufficialmente Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028-2034, i fondi destinati a questo settore cambieranno. Attualmente le risorse della PAC rappresentano circa un terzo del bilancio complessivo e, sommate a quelle destinate alle politiche di coesione, raggiungono i due terzi del totale. Con la nuova impostazione, invece, le due voci verranno accorpate e si limiteranno complessivamente a coprire la metà del bilancio, comportando quindi una riduzione significativa per entrambe. Il rischio di questa scelta, che può e deve essere rivista presto, è di mettere in competizione gli agricoltori e i territori, un rischio che non possiamo assolutamente permetterci».
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