Uno show emozionante, tra lanterne, abbracci e le note del pianoforte di Ludovico Einaudi. Da Cate Blanchett a Lauren Hutton, le star alla sfilata Giorgio Armani

Il cortile della Pinacoteca di Brera, illuminato da decine e decine di lanterne, ha accolto in un’atmosfera solenne i tantissimi ospiti vip alla sfilata Giorgio Armani Primavera/Estate 2026. L’ultima con il tocco del signor Armani e la prima senza lo stilista, scomparso il 4 settembre all’età di 91 anni. In prima fila Richard Gere, Lauren Hutton, Cate Blanchett, Marisa Berenson e tante star vestite da re Giorgio.

Tra la luce delle candele e il pianoforte di Ludovico Einaudi, che si è esibito dal vivo, la sfilata ha Giorgio Armani ha segnato un passaggio epocale: 50 anni dalla fondazione del brand, dieci lustri perfetti, e l’addio allo stilista. Alla fine, Leo Dell’Orco e Silvana Armani sono usciti insieme, mano nella mano, per ricevere il lunghissimo applauso del pubblico.
Cate Blanchett, Glenn Close e le altre muse di Armani
In qualche modo, la sfilata di domenica 28 settembre ha rappresentato l’occasione per tante star di riunirsi e ricordare lo stilista, che aveva richiesto funerali in forma strettamente privata. Non poteva mancare Cate Blanchett, volto e musa di Armani, in un abito nero e oro.

La standing ovation sul finale della sfilata Giorgio Armani P/E 2026 (Photo by Jacopo Raule/Getty Images)
Poco dopo è stata raggiunta da Glenn Close e Lauren Hutton, che al termine dello show si sono abbracciate strette. Presente anche Richard Gere, che grazie al film American Gigolò fece sognare agli uomini di tutto il mondo la giacca Armani.Tra le molte star italiane spiccavano Marisa Berenson, l’étoile Roberto Bolle, la top model Bianca Balti, le attrici Paola Cortellesi, Margherita Buy e Valeria Golino. E ancora: Spike Lee, Anna Ferzetti, Toni Servillo, Manuela Lamanna.
La sfilata Giorgio Armani Primavera/Estate 2026
La sfilata si è aperta sulle note di Nuvole Bianche, uno dei brani più celebri di Ludovico Einaudi: modelle e modelli hanno sfilato insieme, a coppie, con l’uomo sempre educatamente un passo indietro alla donna. Un gesto di galanteria voluto quasi certamente dal signor Armani, maestro di eleganza e di cortesia.
La collezione Primavera/Estate 2026 è stata a lungo ponderata da Giorgio Armani, perché celebrava i 50 anni del brand. Riassume perfettamente il testamento stilistico della sua filosofia: il tailleur grigio, la giacca (eterna, e sempre desiderabile), i completi fluidi verde bosco o azzurro polvere, i top scintillanti abbinati a pantaloni palazzo, gli abiti da sera a clessidra che rivedremo senza dubbio sui prossimi red carpet. Perfino la felpa nera non c’era mai sembrata così chic.

Un look dalla collezione Primavera/Estate 2026 di Giorgio Armani (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
La palette colori sfumava dal grigio al blu notte, dall’azzurro al viola, fino al verde pavone. Tutto nella sfilata è lucente, elegante, curato nei minimi dettagli. La mano di Armani si vede a ogni uscita. Gli abiti da sera hanno tutti i colori del cielo stellato, avvolti da cappe e mantelli fiabeschi. Sembra di guardare gli invitati a un ballo, ma nell’esatto momento in cui la musica finisce ed è ora di tornare a casa. C’è quasi un senso di malinconia nella melodia di Experience, il brano che accompagna il gran finale: una modella, da sola, accompagnata dalla standing ovation del pubblico.

Il finale della sfilata . (Photo by Daniele Venturelli/WireImage)
L’eredità di Giorgio Armani
Nella sua assenza, Giorgio Armani è stato il vero protagonista della Fashion Week appena conclusa. È stato celebrato durante i Sustainable Fashion Awards di Camera Moda, con un ricordo di Anna Wintour in persona. Il suo lavoro è esposto in due mostre – una sull’Alta Moda, una per i 50 anni del brand omonimo – e le collezioni Primavera/Estate 2026 sono le ultime disegnate dallo stilista piacentino. Pochi giorni fa, durante la sfilata di Emporio Armani, le modelle avevano applaudito in passerella, come ultimo tributo al signor Armani.

Glenn Close, Cate Blanchett e Lauren Hutton in prima fila (Photo by Daniele Venturelli/WireImage)
Il culmine delle celebrazioni è stata senza dubbio la sfilata Giorgio Armani che, nei piani dello stilista, avrebbe dovuto celebrare i 50 anni dalla fondazione del brand e l’inaugurazione della mostra “Milano, per amore”, alla Pinacoteca di Brera. Festeggiamenti che ora assumono i contorni commossi del tributo, tra le stesse lanterne che avevano illuminato la camera ardente.
Leo Dell’Orco e Silvana Armani escono insieme, tenendosi per mano, tra gli applausi del pubblico: la nipote dello stilista per un istante guarda in su, verso il cielo. Il futuro del brand, adesso, è nelle loro mani.
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