Delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto bocciata da Corte dei Conti: stop ai lavori?

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Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti stoppa la delibera del CIPESS e chiede ulteriori chiarimenti al governo: dubbi su procedure, costi e norme ambientali.
La realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina torna al centro delle polemiche. La Corte dei Conti ha infatti inviato un documento ufficiale alla Presidenza del Consiglio in cui solleva diversi interrogativi sulla delibera con cui il Cipess ha dato il via libera al progetto. Secondo i magistrati contabili, sarebbero emerse carenze nella motivazione dell’atto e nella valutazione complessiva delle istruttorie, elementi che renderebbero necessari ulteriori chiarimenti.
Il nodo delle procedure e dei tempi
Il testo, firmato dal magistrato istruttore Valeria Fran, ricostruisce le tappe del percorso amministrativo e individua passaggi ritenuti poco chiari. Una delle principali osservazioni riguarda le modalità con cui alcuni documenti sono stati messi a disposizione degli organi di controllo: invece di trasmettere direttamente i fascicoli, si sarebbe ricorso a link che rimandavano al sito della società Stretto di Messina. Una scelta giudicata insolita per un iter di tale importanza.
Ulteriori perplessità emergono sul decreto interministeriale collegato alla delibera Cipess: sebbene approvato già il 1° agosto 2025, sarebbe stato inviato all’Ufficio di controllo solo più di un mese dopo, l’11 settembre. Secondo la Corte, questo scarto temporale mette in discussione la regolarità della procedura e rischia di creare incertezze sull’efficacia della decisione politica.
Questioni economiche e ambientali ancora aperte
Accanto agli aspetti formali, il documento richiama l’attenzione anche sui contenuti sostanziali. Restano infatti irrisolti i dubbi riguardanti la sostenibilità finanziaria dell’opera, l’allineamento con le normative europee e le ricadute sull’ambiente. Viene inoltre sottolineato come molte delle prescrizioni contenute nella delibera Cipe n. 66 del 2003 non risultino pienamente rispettate. A ciò si aggiunge l’assenza, negli atti esaminati, del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici risalente al 1997, che avrebbe dovuto rappresentare un punto di riferimento tecnico imprescindibile.
Convergenze con le associazioni ambientaliste
Le osservazioni della Corte coincidono in larga parte con le criticità segnalate da diverse realtà ambientaliste. All’inizio di settembre, Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf avevano trasmesso ai giudici contabili una memoria tecnica in cui venivano messi in rilievo rischi economici e impatti ecologici del progetto. La posizione della magistratura contabile sembra dunque rafforzare quelle denunce, dando loro un riconoscimento istituzionale che potrebbe complicare ulteriormente il cammino dell’opera.
Venti giorni per rispondere
La Corte dei Conti ha concesso all’amministrazione un termine di venti giorni per fornire chiarimenti e documentazione aggiuntiva. In assenza di risposte convincenti entro la scadenza, la sezione competente potrà decidere sulla base degli atti già acquisiti. Una mossa che, di fatto, mette pressione al governo, chiamato a difendere un progetto da sempre controverso.
Un’opera tra promesse e ombre
Il ponte sullo Stretto è da decenni uno dei progetti infrastrutturali più discussi del Paese. Sostenuto da chi lo considera strategico per collegare Calabria e Sicilia, è osteggiato da chi teme un impatto devastante sul territorio e un costo insostenibile per le finanze pubbliche. Le recenti osservazioni della Corte dei Conti rischiano di riaccendere un dibattito mai sopito, aggravando le difficoltà politiche e tecniche che da anni accompagnano l’iniziativa.
Se da un lato il governo ha ribadito la volontà di procedere, dall’altro i rilievi della magistratura contabile aprono scenari di incertezza. Le criticità rilevate – dalla gestione delle carte al rispetto delle prescrizioni ambientali – mettono in discussione non solo la legittimità della delibera Cipess, ma anche la credibilità di un’opera che richiede ingenti risorse e tempi lunghi di realizzazione.
Un passaggio decisivo
I prossimi venti giorni saranno dunque cruciali per il futuro del progetto. La risposta che arriverà dalla Presidenza del Consiglio dovrà chiarire aspetti tecnici, giuridici ed economici, altrimenti la Corte potrebbe pronunciarsi in modo sfavorevole. In ogni caso, il nuovo intervento dei magistrati contabili segna un punto di svolta: il ponte sullo Stretto, più che un’opera imminente, appare ancora come un cantiere di dubbi.
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