Elezioni Regionali 2025: tutto quello che serve sapere

Settembre 16, 2025 - 23:00
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Elezioni Regionali 2025: tutto quello che serve sapere

lentepubblica.it

Nel corso dell’autunno 2025 si torna a parlare di elezioni: alle urne in ben sette Regioni italiane per rinnovare il Presidente della Giunta e i rispettivi Consigli regionali.


Si tratta di una tornata elettorale importante, che coinvolgerà milioni di cittadini e che richiede un complesso lavoro organizzativo da parte dei Comuni.

Le elezioni regionali del 2025 rappresentano quindi un passaggio decisivo non solo per gli equilibri politici locali, ma anche per il rapporto tra cittadini e istituzioni. Essere informati, conoscere le scadenze e rispettare i tempi è fondamentale per partecipare in modo consapevole a un appuntamento che contribuisce a definire il futuro delle comunità territoriali.

Elezioni Regionali 2025: tutto quello che serve sapere

Per comprendere appieno come si svolgeranno le operazioni, vediamo nel dettaglio il calendario delle votazioni, gli adempimenti richiesti alle istituzioni locali e le modalità che interessano direttamente gli elettori.

Il calendario elettorale

Le prime a recarsi alle urne saranno la Valle d’Aosta e le Marche. Nella Regione alpina si voterà domenica 28 settembre, mentre nelle Marche i seggi resteranno aperti per due giorni consecutivi, domenica 28 e lunedì 29 settembre. La Calabria seguirà la settimana successiva, con le consultazioni fissate per domenica 5 e lunedì 6 ottobre. La Toscana invece ha programmato le elezioni per domenica 12 e lunedì 13 ottobre, con i seggi aperti dalle ore 7 del mattino fino alle 23 nella giornata di domenica, e dalle 7 alle 15 il giorno successivo. Per Campania, Puglia e Veneto, al momento, la data non è ancora stata ufficializzata, ma il termine massimo stabilito è domenica 23 novembre.

Candidati principali (allo stato attuale)

Valle d’Aosta 

Il candidato presidente non è ancora definito in modo univoco dalle coalizioni; c’è forte speculazione sull’Union Valdôtaine come attore centrale.

Marche

  • Francesco Acquaroli (centrodestra)
  • Matteo Ricci (centrosinistra)

Calabria 

  • Roberto Occhiuto (centrodestra)
  • Pasquale Tridico (campo largo / centrosinistra)
  • Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare)

Toscana 

  • Eugenio Giani (uscente, centrosinistra)
  • Alessandro Tomasi (centrodestra)
  • Antonella Bundu (“Toscana Rossa” / sinistra)
  • Carlo Giraldi (Forza del Popolo)

Campania 

  • Roberto Fico (centrosinistra)
  • Nel centrodestra vari nomi in ballo (non ancora ufficiali): Edmondo Cirielli, Mara Carfagna, Giosy Romano tra gli ipotizzati.

Veneto

  • Giovanni Manildo (centrosinistra)
  • Centrodestra: in corsa Alberto Stefani (Lega), o altri nomi da Fratelli d’Italia come Luca De Carlo, Raffaele Speranzon; ancora non stabilito.

Puglia 

  • Antonio Decaro (centrosinistra)
  • Per il centrodestra non è ancora stato ufficializzato un candidato, circolano vari nomi.

Regole e peculiarità delle singole Regioni

Non tutte le Regioni seguono lo stesso modello elettorale. La Valle d’Aosta, per esempio, è una Regione a statuto speciale e non prevede l’elezione diretta del Presidente da parte dei cittadini. Saranno infatti i consiglieri eletti a scegliere, al loro interno, chi guiderà la Giunta. Un’altra particolarità riguarda il sistema delle preferenze: dopo un referendum confermativo svoltosi nell’estate 2025, è stato ripristinato il meccanismo che consente agli elettori di esprimere fino a tre preferenze, superando la regola della preferenza unica che era stata adottata negli ultimi anni.

I compiti dei Comuni e delle istituzioni locali

Il ruolo dei Comuni in questa tornata elettorale è cruciale, poiché tocca a loro garantire che le procedure siano rispettate e che gli elettori possano votare senza ostacoli. La prima fase riguarda la convocazione dei comizi elettorali: con un decreto emanato dalla Regione, vengono stabilite le date ufficiali delle votazioni e si avvia così l’intero processo.

Subito dopo entra in gioco l’Ufficio centrale elettorale, che in ciascuna circoscrizione o a livello regionale deve ricevere le liste dei candidati entro i termini di legge. Parallelamente, gli uffici comunali devono rendersi disponibili per fornire certificazioni elettorali, accettare candidature e, dove richiesto, autenticare le firme necessarie a presentare le liste. In Toscana, ad esempio, i Comuni hanno già calendarizzato giornate dedicate esclusivamente a queste attività, garantendo l’apertura straordinaria degli uffici.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la gestione delle liste: i Comuni devono accertare che ogni candidatura sia presentata correttamente, che le firme siano in regola e che vengano rispettate le quote di genere stabilite dalla legge. Tutto ciò richiede verifiche puntuali e documentazione aggiornata.

Accanto a questi obblighi formali vi è la parte logistica: predisporre i seggi, le cabine, le urne e nominare i presidenti di sezione, gli scrutatori e i segretari che sovrintenderanno alle operazioni di voto. È un’organizzazione che coinvolge centinaia di persone e che deve essere portata avanti con la massima trasparenza.

Infine, i Comuni hanno il compito di comunicare con i cittadini. Ogni elettore deve essere informato non solo su orari e modalità del voto, ma anche sulle eventuali procedure speciali previste per chi vive all’estero o per chi si trova temporaneamente fuori dal proprio Comune.

I diritti degli elettori

Per quanto riguarda i cittadini, il diritto di voto spetta a tutti i residenti italiani nelle Regioni interessate, compresi, in alcuni casi, coloro che risultano iscritti all’AIRE, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero. Per recarsi alle urne è indispensabile avere con sé due documenti: la tessera elettorale e un documento d’identità valido. È consigliabile verificare per tempo che la tessera sia aggiornata e che non siano esauriti gli spazi destinati ai timbri delle votazioni, in modo da richiedere un duplicato se necessario.

Le modalità di espressione del voto variano da Regione a Regione. In quasi tutto il Paese gli elettori possono indicare una o più preferenze per i candidati al Consiglio, mentre in Valle d’Aosta – come già ricordato – si torna alle tre preferenze. Anche gli orari di apertura dei seggi non sono uniformi, motivo per cui è bene consultare i siti istituzionali regionali per avere informazioni precise sul proprio territorio.

Esistono inoltre procedure particolari per chi si trova fuori sede. Studenti, lavoratori o cittadini temporaneamente lontani dal proprio Comune possono in alcuni casi fare richiesta per votare nella località in cui si trovano, venendo inseriti in sezioni dedicate. Analogamente, chi risiede all’estero deve verificare se la Regione in cui è iscritto prevede il voto per corrispondenza o se è necessario rientrare in Italia.

Cosa conviene controllare prima del voto

Avvicinandosi alla data delle elezioni, è opportuno che ogni cittadino si accerti di alcuni dettagli pratici. Anzitutto occorre conoscere la legge elettorale della propria Regione, per capire quante preferenze sia possibile esprimere e se esistono soglie di sbarramento o premi di maggioranza. È utile anche consultare il decreto con cui sono stati convocati i comizi, perché in quel documento sono riportate tutte le scadenze e le regole specifiche della tornata.

Chi ha cambiato residenza da poco deve verificare che l’iscrizione nelle liste elettorali del nuovo Comune sia avvenuta correttamente, così da non incorrere in problemi il giorno delle votazioni. È importante inoltre sapere che in alcune Regioni potrebbe essere previsto un secondo turno. In Toscana, ad esempio, se nessun candidato alla presidenza dovesse superare il 50% dei voti, si tornerà alle urne per il ballottaggio il 26 ottobre 2025.

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