Guida Hell is Us – Dispersi tra le paludi (Pacificatori intrappolati)


Tra i tanti momenti di Hell is Us che si allontanano dall’azione pura per abbracciare la dimensione umana, pochi hanno il peso emotivo della Buona Azione “Dispersi tra le Paludi” (Waylaid). Non è solo un incarico secondario: è una piccola storia di resistenza, fatta di due vite sospese sul filo, in attesa che qualcuno decida di non lasciarle scivolare nel silenzio.
Nel mondo desolato e fratturato di Hadea, dove ogni passo rischia di condurti verso un nemico o verso la follia, incontrare due sopravvissuti che non hanno più forze per andare avanti diventa un banco di prova non solo per le tue abilità di esploratore, ma anche per la tua capacità di reagire con empatia.
Ecco perché questa missione si distingue: non ti premia soltanto con oggetti utili, ma con la consapevolezza di aver inciso, anche se in piccolo, sul destino di chi ti circonda.
L’incontro nelle paludi in Hell is Us
Mentre esplori la zona sud-occidentale delle paludi di Acasa, non lontano dal villaggio di Jova, noterai un monolito che emerge dal terreno fangoso. È lì che incontrerai due Peacekeeper dell’ON, intrappolati e privi di via di fuga. Sono Typhon Guile, debilitato da una malattia che lo sta consumando, e Roho Katungi, che invece ha un disperato bisogno di una radio satellitare per mettersi in contatto con i compagni.
Fin da subito ti rendi conto che non si tratta di un incontro casuale: senza il tuo intervento, i due soldati sono destinati a soccombere. E qui entra in gioco il vero nodo della missione: il tempo. Se proseguirai troppo rapidamente nella trama principale, precisamente dopo aver ottenuto la terza Keystone nell’Atto 2, tornerai a trovarli solo per scoprire che non c’è più nulla da fare.
Alla ricerca della Metformina
Il primo oggetto che ti serve è la Metformina, un farmaco che può stabilizzare Typhon e dargli una possibilità di sopravvivenza. Il problema è che non la troverai nelle immediate vicinanze. Per ottenerla, devi recarti a Talju, una delle aree accessibili soltanto a partire dall’Atto 2.
La ricerca non è semplice. Dopo aver completato la missione dedicata a Caspian Fran, otterrai la chiave che ti consente di accedere al parcheggio della città. Qui, però, ti aspetta un Guardian, uno dei nemici più ostici e imprevedibili. Solo sconfiggendolo potrai liberare l’area e aprirti la strada verso la farmacia.
L’ingresso è sul retro, e una volta dentro troverai finalmente la Metformina. È un passaggio quasi banale se lo si guarda in termini di gameplay, ma carico di tensione se pensi che ogni minuto speso altrove è un minuto sottratto a Typhon.
Recuperare la radio satellitare
Il secondo passo è forse ancora più simbolico. Roho non ha bisogno di medicine, ma di speranza: la possibilità di comunicare con il mondo esterno, di lanciare un segnale in un contesto dove la solitudine può essere fatale. Per questo ti chiede una radio satellitare.
Il tuo viaggio ti porta a Lethe, precisamente al Ministero della Cultura. Già all’ingresso, nel parcheggio sotterraneo, capisci che non sarà una passeggiata. Tra i cadaveri che popolano la zona ne trovi uno che stringe ancora una keycard: ti servirà per salire nei piani superiori e aprire una delle porte bloccate. All’interno dell’ufficio troverai un altro corpo, ma questa volta con l’oggetto che cerchi: la radio satellitare. Un reperto piccolo e fragile, ma che può fare la differenza tra il silenzio eterno e un filo di comunicazione.
Il ritorno ai Peacekeeper
Con entrambi gli oggetti in tasca, torni sotto il monolito. È qui che la missione raggiunge il suo culmine narrativo: consegni la Metformina a Typhon, e lui, incredulo, sente tornare un briciolo di forza. Poi porgi la radio a Roho, che immediatamente cerca di mettersi in contatto con i compagni. Non è chiaro se qualcuno risponderà davvero, ma il gesto, più ancora della funzione pratica, restituisce un senso di dignità a due uomini che si sentivano già dimenticati.
Naturalmente, il gioco non dimentica di premiare concretamente il tuo impegno. Una volta completata la missione, puoi tornare dal Guardiano Gildas Brom, nel Watcher’s Nest, per ritirare le ricompense. Ti verrà consegnato l’Amine Prism – Rho, utile per affrontare i timeloop più avanzati, e la reliquia Relentless Assault, un potenziamento che ti rigenera salute al termine di una combo completa.
Tra tutte le Buone Azioni disponibili, “Dispersi tra le Paludi” è una di quelle che meglio sintetizzano l’anima del gioco. Da un lato c’è la sfida pratica — trovare gli oggetti giusti prima che sia troppo tardi — dall’altro c’è il lato emotivo, che ti spinge a non considerare questi sopravvissuti come semplici NPC, ma come persone a cui puoi davvero cambiare il destino.
In un titolo, Hell is Us, che si muove costantemente tra distruzione e speranza, questa missione diventa un piccolo faro: ti ricorda che, anche in mezzo alle macerie, c’è sempre spazio per un gesto di umanità.
Conclusione
“Dispersi tra le Paludi” non è soltanto una missione secondaria: è una storia di resistenza, di fiducia e di piccoli miracoli in un mondo che sembra aver perso tutto. Salvare Typhon e Roho non è un dovere, è una scelta — e proprio in quella scelta si misura la forza del giocatore.
Se vuoi approfondire tutte le altre Buone Azioni e scoprire ogni segreto di Hell is Us, non perdere la nostra guida completa alle Buone Azioni, dove troverai percorsi, consigli e strategie per completare il gioco al 100%. E se desideri capire nel dettaglio come Rogue Factor abbia costruito un’esperienza tanto intensa e stratificata, ti invitiamo a leggere anche la nostra recensione di Hell is Us, che analizza punti di forza, limiti e l’impatto narrativo di uno dei titoli più affascinanti dell’anno.
In fondo, è proprio in missioni come questa che si capisce quanto Hell is Us non sia solo un gioco di sopravvivenza, ma un viaggio dentro la fragilità e la resilienza dell’essere umano.
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