La Calabria tra profumi e luci nei boschi antichi della Sila

Ottobre 3, 2025 - 11:00
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La Calabria tra profumi e luci nei boschi antichi della Sila

Tradizioni contadine, paesaggi naturali intatti, un’atmosfera che sembra resistere al tempo: la Sila è un luogo così, a maggior ragione nel pieno dell’autunno, quando natura, colori e sapori sono esaltati dal passaggio dalla bella stagione al freddo inverno.

La Sila è un altopiano verde che si estende tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, in Calabria. È punteggiato da laghi scenografici, piccoli e pittoreschi borghi di montagna, boschi e foreste che profumano di resina e funghi. Visitarla in autunno significa scoprire una Calabria diversa, lontana dal seducente mare così popolato durante la stagione estiva. Una Calabria forse anche più autentica, dove scoprire silenzi e luci, sapori e panorami.

Un viaggio di scoperta e una esplorazione che trovano una ulteriore bellezza nel camminare: una escursione autunnale sulla Sila equivale a un’immersione subacquea, ma invece che tuffarsi nel profondo blu del mare aperto, ci si immerge nel verde, nell’ocra e nel bruno di boschi autunnali intatti e remoti.

Qui la presenza dell’uomo è visibile, ma le comunità locali hanno saputo integrare il turismo senza stravolgere l’anima del territorio: l’antropizzazione è stata per certi versi garbata, rispettosa dei ritmi della montagna e delle sue necessità. E così gli amanti del trekking possono percorrere i tanti sentieri che si snodano tra radure e corsi d’acqua, scoprendo scorci inaspettati e panorami che si aprono all’improvviso.

I laghi della Sila e i relativi borghi

Cuore dell’altopiano silano sono i suoi laghi. Ognuno ha il proprio carattere distinto e regala esperienze diverse.

Il Lago Cecita è forse il più autentico: pur essendo artificiale, si tratta di uno specchio d’acqua ancora incontaminato, dove la natura è la sola padrona. Sulle sue rive tranquille ci si può godere pienamente un momento di relax a contatto con l’ambiente circostante, mentre i boschi si specchiano nel largo bacino e la fitta popolazione di uccelli, migratori e non, volano bassi cercando cibo e riparo nei dintorni.

Il bacino è il luogo perfetto per chi ama contemplare la natura e ritrovare un contatto puro con l’ambiente, specie nel periodo autunnale, con i suoi profumi e il colpo d’occhio sulle chiome multicolore degli alberi che lo circondano.

Sila Calabria autunno
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Il Lago Cecita

È il lago più esteso tra quelli della Sila e si trova oltre i 1.100 metri di altitudine. Si trova in provincia di Cosenza, non lontano da Camigliatello Silano, una delle località a maggiore vocazione turistica della zona. Il borgo ha meno di mille abitanti ed è contornato da selve di pini larici (varietà simbolo della Calabria), faggi e abeti bianchi.

Già di per sé quartier generale piuttosto gettonato per le attività outdoor della Sila e della Calabria in generale, in autunno Camigliatello diventa la base ideale per avventurarsi tra i tantissimi sentieri e le escursioni che attraversano la meravigliosa tavolozza di colori dipinta dalle chiome degli alberi nelle circostanti foreste.

Non è lontana San Giovanni in Fiore, con la sua duecentesca Abbazia Florense, l’Arco Normanno e le altre piccole gemme architettoniche di un centro storico davvero da non perdere.

Il Lago Arvo, invece, ha un’anima più smaccatamente turistica. Lungo le sue rive si possono vivere esperienze che uniscono sport e natura: dalle escursioni a cavallo alle gite in battello, fino alle particolari idrobike, biciclette d’acqua che permettono di pedalare direttamente sulla superficie del lago.

In mezzo al bacino sorge una piccola isola: è ciò che resta al di sopra del livello delle acque di una bassa montagna, rimasta in parte emersa dopo il riempimento negli anni Trenta. Il Lago Arvo, peraltro, nasce dalla costruzione di una diga in argilla e terra compatta che costituiva la più lunga e grande diga costruita in Italia fino a quel momento.

Sulle rive del lago nasce Lorica, pittoresca cittadina soprannominata la Perla della Sila. Qui ha sede il Parco Nazionale della Sila e si respira un’atmosfera da villeggiatura di un tempo, con le terrazze dei bar affacciate sullo specchio d’acqua, i tetti spioventi, i tavoli da picnic al riparo dei pini larici sulle rive del lago.

Lorica sorge nelle immediate vicinanze del Monte Botte Donato, la vetta più alta dell’altopiano silano. In inverno è una meta per gli appassionati di sci, ma in autunno dà il meglio di sé con una delle escursioni più belle del territorio, attraversando boschi silenziosi e atmosfere da sogno.

Più piccolo ma ugualmente suggestivo è anche il vicino Lago Ampollino, il più vecchio dei laghi artificiali della Sila. Si trova esattamente a metà tra la Sila Grande e la Sila Piccola, due dei tre lembi in cui si suddivide l’altopiano della Calabria. È particolarmente amato dai cicloturisti, che possono sfruttare un tratto di pista ciclabile per compiere il periplo del bacino, regalandosi panorami spettacolari sui grandi boschi che lo circondano.

Sapori di Sila

Se la natura è la grande protagonista della Sila, la cucina non è certo da meno. In questa porzione di Calabria a tavola ci sono ancora i prodotti di una volta: ingredienti semplici, tipici del territorio e cucinati secondo tradizione.

In Sila, le patate sono un’istituzione, tanto da avere il riconoscimento di prodotto tipico: la patata della Sila viene coltivata in altitudine, ha una consistenza e un sapore caratteristici. Viene servita in mille modi, dalle ricette più povere alle elaborazioni moderne, ma mantiene sempre la sua impronta rustica.

Sila Calabria autunno
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Il caciocavallo è uno dei grandi protagonisti della tavola silana

L’autunno è la grande stagione dei funghi, capaci di arricchire zuppe, sughi e secondi piatti, portando in tavola l’aroma intenso dei boschi silani.

Il panorama di sapori decisi della cucina silana è completato dai salumi e dai formaggi dall’aroma robusto, capaci di raccontare la montagna da cui provengono fin dal primo assaggio. In piccoli paesi come Parenti, nella cosiddetta Presila cosentina, queste tradizioni culinarie vivono ancora in case e trattorie, mantenendo vivo un patrimonio di sapori che altrove rischia di andare perduto.

Escursioni d’autunno sulla Sila

L’esperienza più vera, autentica, appassionante e di connubio con la natura da fare in autunno sulla Sila è esplorarla passo dopo passo.

Una escursione d’autunno permette a chi vi si avventura di scoprire i profumi dei boschi, i riflessi della luce calda sui laghi, grandiose vedute sulle chiome degli alberi, brunite dal cambio di stagione, e sugli ampi spazi che si aprono sull’altopiano.

Si esplora, dunque, una Calabria che non si affaccia sul mare, ma che custodisce una bellezza ugualmente travolgente attraverso alcuni dei 123 sentieri attualmente in essere nel Parco Nazionale della Sila.

A Cupone, piccola località nei pressi del Lago Cecita, dove si trova uno dei Centri Visite del Parco Nazionale della Sila, si trova un itinerario adatto a tutti, perfetto per le famiglie e immerso nei boschi di tipici pini larici del luogo, a cui si alternano splendidi punti panoramici. L’anello, lungo circa 10 chilometr, ma con un dislivello in salita piuttosto modesto, è ideale per chi vuole avvicinarsi alla bellezza dell’autunno della Sila senza troppa fatica, scoprendo al contempo tantissime informazioni e peculiarità del territorio che si attraversa grazie alla presenza di numerosi pannelli didattici.

Sila Calabria autunno
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Boschi secolari sulla Sila

Un percorso un po’ più difficile è quello che collega il paese di Camigliatello al Monte Curcio. Dal paese si sale lungo il cosiddetto Vallone delle Sette Acque, camminando a fianco di un piccolo torrente in un silenzioso e profumato bosco di pini larici. Il percorso poi si impenna per arrivare fino in cresta e a raggiungere poi la sommità del Monte Curcio, a 1768 metri di altitudine, da cui si aprono fantastici panorami su tutto il territorio circostante. La salita regala l’esplorazione della flora dei boschi silani, alternando il pino laricio alle chiome ingiallite dei faggi, e, se si è fortunati, anche della loro fauna: lupi, caprioli, cervi e tassi abitano queste zone.

L’ascesa al Monte Botte Donato da Lorica è impegnativa, ma non impossibile, e permette di fregiarsi del merito di aver scalato la cima più alta della Sila, a 1928 metri sul livello del mare. La fatica è ripagata dalla vista spettacolare sull’intero altopiano, a cavallo tra il Lago Arvo e il Lago Cecita, fino a scorgere, nelle giornate limpide, lo Ionio, il Tirreno e l’Etna, il vulcano siciliano.

Autunno Sila Calabria
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Faggeta in autunno sulla Sila

Gli amanti del foliage autunnale non possono perdersi l’escursione alla Pietra d’Altare. Vuole una leggenda che Carlo Magno abbia celebrato una messa per un drappello di cavalieri di ritorno dalle crociate, improvvisando un altare su una grossa pietra in questi boschi. Il percorso, segnalato con il segnavia 2A del Parco Nazionale della Sila, si trova nei pressi di Silvana Mansio, una piccola frazione immersa nella tranquillità.

È un percorso adatto a tutti, lungo 6 chilometri e senza nessuna asperità che porta alla scoperta di uno splendido bosco tipicamente silano, che in autunno si tinge di giallo, ocra, arancio e rame per celebrare il passaggio della stagione.

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Redazione Redazione Eventi e News