La Global Sumud Flotilla è stata attaccata da droni nelle acque territoriali tunisine

Come era prevedibile, anche superando ogni pessimistica previsione, la Global Sumud Flotilla è già sotto attacco: i volontari hanno pubblicato i filmati ottenuti dalle telecamere di sicurezza installate a bordo della nave 'Family' – unità ammiraglia dove sono imbarcati i componenti dello “stato maggiore” – che confermano l'attacco effettuato da un drone la notte scorsa, contro una delle imbarcazioni della “Flotilla” dirette a Gaza. Stando alle dichiarazioni fatte dagli organizzatori, l’attacco è avvenuto nelle acque territoriali tunisine, esattamente davanti la costa della nota località turistica tunisina di Sidi Bou Said.
I video diffusi on line mostrano una persona a bordo dell'imbarcazione della “Flotilla” che improvvisamente alza lo sguardo verso l’alto e appare spaventata prima da un rumore sordo e successivamente da una fiammata. La naturale conseguenza di quest’azione è lo scatenarsi del panico sull’unità fatta segno dell’attacco, e nel video si distingue chiaramente un altro volontario che grida "incendio, incendio" e subito dopo aggiunge "siamo stati colpiti"; fortunatamente, l’incendio provocato dall’attacco del drone è stato prontamente estinto coi mezzi di bordo dall’equipaggio dell’unità colpita
Tuttavia, gli organizzatori della spedizione diretta a Gaza hanno rassicurato tutti, dichiarando che tutti i passeggeri (volontari) e l'equipaggio sono al sicuro e non hanno riportato ferite.
Rileva, infine, segnalare che il ministero dell’Interno della Tunisia ha categoricamente smentito l’attacco, affermando di non aver riscontrato attività di droni nello spazio aereo dell’area interessata (sarebbe molto interessante sapere sulla scorta di quale attività di controllo dello spazio aereo esercitate dalle autorità tunisine si possa categoricamente escludere il sorvolo di droni nell’area di Sidi Bou Said).
L’accaduto di ieri notte richiama quanto già evidenziato da queste colonne: la necessità di un ombrello di protezione che consenta alle unità della “Flotilla” di arrivare a compiere la loro missione umanitaria nel più breve tempo possibile e al riparo da potenziali possibili attacchi e/o incursioni militari.
Nel Mediterraneo, come sappiamo, navigano molte unità militari dell’Unione europea e sarebbe facile creare una task force, ad horas, composta da unità militari capaci di rilevare col necessario anticipo la presenza di droni che potrebbero, anche solo potenzialmente, nuocere al compimento della missione umanitaria che il convoglio desidera portare a compimento.
Dal torpore rassegnato di Bruxelles, finalmente, arriverebbe un segnale di speranza, una ventata di positività per tutti, che restituirebbe centralità all’asfittica azione politica comunitaria, resa piuttosto sbiadita in questi ultimi tempi proprio dalla mancanza di una vera politica.
«Quello che è accaduto stanotte a Tunisi ci preoccupa molto - commentano a caldoil deputato Pd Arturo Scotto e l'europarlamentare Pd, Annalisa Corrado, in procinto di partire dalla Sicilia con la Global Sumud Flotilla - Il sabotaggio di barche che hanno uno scopo puramente umanitario sarebbe un fatto gravissimo. Come gravi ci sembrano le affermazioni di chi nega o sminuisce, di fronte alle immagini che, da diverse prospettive, appaiono piuttosto eloquenti. Chiediamo al governo di Giorgia Meloni, ai ministri Tajani e Crosetto e governi europei tutti di fare una pressione vera nei confronti del governo israeliano affinché la Flotilla possa portare fino in fondo la propria missione umanitaria, disarmata, pacifica, che si svolge nel pieno solco del diritto internazionale. Missione che, vale la pena ribadirlo, e' quella di portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, assediata da bombe, sete, sadismo e carestia indotta».
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