La Grande Chartreuse, il silenzioso monastero che ha creato il misterioso elisir di lunga vita

Ottobre 7, 2025 - 06:30
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La Grande Chartreuse, il silenzioso monastero che ha creato il misterioso elisir di lunga vita

Incastonato tra le vette verdeggianti dell’Isère, chiamate lo “smeraldo delle Alpi”, si trova il primo monastero dell’ordine dei Certosini: il Grande Chartreuse. Fondato da San Bruno di Colonia, che si festeggia ogni anno il 6 ottobre, è oggi un luogo leggendario che fonde storia, spiritualità e natura, e dove pochi sanno che si produce quello che viene chiamato “l’elisir di lunga vita”.

Il monastero di Chartreuse tra silenzi e contemplazione

Venne costruito nel 1084 in quello che veniva chiamato il “deserto di Chartreuse“: una valle corta, chiusa e molto isolata dove San Bruno di Colonia e i suoi compagni (Lanuino, Stefano di Bourg, Stefano di Die, Ugo il cappellano, e i conversi Andrea e Guarino) si stabilirono perché ideale per condurre una vita di preghiera e solitudine.

I fondatori realizzarono inizialmente strutture in legno, per poi ingrandirsi con nuove costruzioni (e distruzioni, durante la Guerra dei Cento Anni e le Guerre di Religione) fino a raggiungere l’aspetto attuale (che risale al XVII e XVIII secolo). La comunità monastica si ingrandì in poco tempo con molti seguaci e fu così che nacquero diverse certose in tutta Europa, guidate da regole comuni: vita austera basata sulla preghiera, silenzio e lavoro manuale.

Caratterizzata da un’architettura funzionale e sobria, la Grande Chartreuse riflette in ogni aspetto la vita semplice dei certosini. Al suo interno si trovano le celle individuali per i monaci, un ampio chiostro, una chiesa, laboratori ed edifici agricoli. A favorire la solitudine e la meditazione dei monaci è la presenza di un oratorio e di un giardino privato in ogni cella.

L'entrata del monastero della Grande Chartreuse
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L’entrata della Grande Chartreuse

Il mistero dell’elisir di lunga vita di Chartreuse

Il monastero della Grande Chartreuse non è solo la prima testimonianza dell’ordine certosino, ma anche il luogo in cui misteri e leggende rendono unica la storia del liquore che tutt’oggi viene prodotto al suo interno, che si racconta sia l’elisir di lunga vita.

Tutto iniziò nel 1605, quando il maresciallo d’Estrées consegnò ai monaci della Chartreuse de Vauvert, vicino a Parigi, un misterioso manoscritto alchemico. Dentro si trovava la ricetta di un ‘elisir di lunga vita’ con oltre 130 erbe e spezie, ma troppo complessa per essere compresa subito.

Il segreto viaggiò fino alla Grande Chartreuse, dove silenziosamente e con sperimentazioni infinite, i certosini riuscirono nel 1737 a dare vita all’Elixir Végétal de la Grande-Chartreuse: un concentrato tonico, digestivo e… potentissimo (69°). Ottenne successo e così vennero realizzate due versioni più “bevibili”: la Chartreuse verte (1764), intensa e aromatica, e la Chartreuse jaune (1838), più dolce e dorata grazie a miele e zafferano.

Da rimedio monastico a simbolo di eleganza francese, la Chartreuse è oggi un liquore iconico nato tra le montagne e cresciuto nei cocktail bar del mondo, con una ricetta ancora avvolta nel mistero e custodita da pochissimi monaci che la tramandano esclusivamente verbalmente.

Non solo, qui si può andare alla scoperta della produzione del liquore Chartreuse recandosi alle cantine della cittadina di Voiron, a circa 35 km di distanza, per assistere a una visita guidata. È tra le più lunghe della Francia e del mondo e con migliaia di botti dove il liquore invecchia lentamente.

Visitare il museo della Grande Chartreuse

La Grande Chartreuse non è visitabile, poiché vivono al suo interno i monaci certosini. Ma è stato allestito un museo più a valle, nella vicina località di Correrie (che un tempo fu tra le prime realizzazioni dell’ordine monastico, in cui vivevano i monaci responsabili dei compiti materiali).

Al suo interno si possono ammirare le ricostruzioni delle celle dei monaci, ma anche manoscritti, paramenti liturgici e oggetti di uso quotidiano che permettono di rivivere la storia dell’ordine monastico e della vita certosina. Nel 2025 è aperto fino all’11 novembre, per poi riaprire nel 2026 in primavera.

Come arrivare

La Grande Chartreuse si trova nelle Alpi francesi, nel comune di Saint-Pierre-de-Chartreuse (nel dipartimento dell’Isère). Spicca a circa 1.190 metri di altitudine, ai piedi del Grand Som, appartenente al massiccio della Chartreuse, spesso chiamato “lo smeraldo delle Alpi”: un paradiso per gli amanti della natura e dell’avventura, con scenari mozzafiato composti da fitte foreste, prati verdeggianti e cime maestose.

Il monastero è facilmente raggiungibile in auto in 45 minuti da Grenoble, da cui dista circa 30 km. Chi preferisce con i mezzi pubblici, può prendere un autobus per Saint-Pierre-de-Chartreuse e da lì può raggiungere il museo e l’area intorno al monastero con il servizio navetta o con una breve passeggiata.

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Redazione Redazione Eventi e News