La rinascita della cucina messicana a Londra

Ottobre 16, 2025 - 12:00
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La rinascita della cucina messicana a Londra

Negli ultimi dieci anni, Londra ha vissuto una vera rivoluzione gastronomica: dalle strade di Camden ai ristoranti stellati di Marylebone, la cucina messicana ha conquistato il palato britannico trasformandosi da fenomeno esotico a protagonista assoluta della scena culinaria. Ciò che un tempo era sinonimo di Tex-Mex e sapori standardizzati è oggi un mosaico di identità regionali, esperimenti creativi e ritorno alle origini. I tacos, il mole, le tortillas de harina, il pozole e le aguas frescas non sono più curiosità esotiche, ma simboli di una cultura gastronomica antica che Londra ha saputo accogliere e reinterpretare.

Questa rinascita porta con sé un cambiamento più profondo: la riscoperta dell’autenticità. Gli chef — molti dei quali provenienti dal Messico, altri formatisi nei migliori ristoranti del mondo — hanno abbandonato la caricatura del burrito per raccontare le tradizioni delle proprie regioni, da Oaxaca a Sonora, da Guadalajara alla Baja California. E i londinesi, sempre più curiosi e cosmopoliti, hanno risposto con entusiasmo.

L’elenco dei migliori indirizzi messicani della capitale — dai templi stellati di Kol e Cavita alle piccole taquerías di Dalston e Leytonstone — racconta una storia di passione, riscatto e contaminazione culturale. È la prova che Londra non è soltanto un crocevia gastronomico, ma un vero laboratorio globale in cui le tradizioni si trasformano senza perdere la loro anima.

Dalle radici del Tex-Mex alla ricerca dell’autenticità

Fino a pochi anni fa, il termine “messicano” evocava nel Regno Unito un’immagine precisa: porzioni abbondanti, formaggi fusi, tortillas prefabbricate e salse fluorescenti. Era il regno del Tex-Mex, un adattamento statunitense della cucina del nord del Messico che, pur popolare, aveva ben poco di autentico. Londra, come molte capitali europee, aveva importato quel modello tra gli anni ’80 e ’90, quando la ristorazione etnica si fondava più sul folklore che sulla qualità.

Tavolo con piatti condivisi di cucina messicana, nachos, lime e salse, con persone che chiacchierano sullo sfondo.
Tavolo con piatti condivisi di cucina messicana, nachos, lime e salse, con persone che chiacchierano sullo sfondo.

Ma a partire dal 2010, tutto cambia. Una nuova generazione di cuochi e imprenditori, spesso di origine latinoamericana, inizia a proporre piatti regionali, ingredienti autentici e un racconto gastronomico più profondo. È l’inizio di un movimento che porta la capitale a diventare una delle città più vivaci d’Europa per la cucina messicana.

L’arrivo di locali come Santo Remedio, fondato da Natalie ed Edson Diaz-Fuentes, segna un punto di svolta. La coppia introduce a London Bridge la filosofia del “auténtico pero moderno”, con piatti come pork belly tacos, quesabirria di cervo e ceviche di branzino. Poco dopo nasce Cavita, il ristorante di Adriana Cavita a Marylebone: un viaggio nei sapori di Oaxaca e Puebla, dove il mole verde e le tetelas sono presentati come opere d’arte.

Questo ritorno all’autenticità si accompagna a una crescente attenzione verso la sostenibilità e la tracciabilità degli ingredienti. I migliori ristoranti si riforniscono da produttori locali e importano solo ciò che è indispensabile: mais azul, achiote, pasilla o epazote. Come afferma la stessa Cavita, “Londra è pronta a capire la differenza tra un taco industriale e un taco fatto a mano.”

Il risultato è un panorama gastronomico che fonde la precisione britannica con la passione messicana: un equilibrio raro tra rispetto delle origini e creatività contemporanea.

Le nuove taquerías: autenticità pop e spirito di strada

Se la rinascita della cucina messicana a Londra è iniziata nei ristoranti d’autore, il suo battito più autentico si trova ancora nelle taquerías, piccoli locali dove il profumo del barbacoa e del pescado al pastor si mescola alle chiacchiere dei clienti. Qui la cucina ritorna alle sue origini popolari: mani che impastano, tortillas che sfrigolano e salse che bruciano appena il giusto.

Tra i nomi più amati c’è Sonora Taquería, nel cuore di Stoke Newington. Fondata da Misael Torres e Michelle Salazar de la Rocha, è la prima taquería londinese dedicata alla cucina del Sonora, regione desertica al confine con l’Arizona. Le sue tortillas di farina — morbide, leggere e fragranti — hanno conquistato la critica gastronomica e una comunità di fedeli clienti. I loro tacos de cabeza, la barbacoa cotta lentamente e le salse di tatemate incarnano la vera essenza del taco nordico: semplice, diretto e irresistibile.

Altro indirizzo cult è Homies on Donkeys a Leytonstone, dove lo slogan “No cutlery. No exceptions.” sintetizza perfettamente la filosofia del locale. Il menu è un inno alla cucina messicana urbana: camaron enchilado, bone marrow tacos e adobada salsa fatta in casa. È street food nel senso più puro, con piatti da mangiare in piedi, accompagnati da musica e birra artigianale.

A Dalston, Corrochio’s porta i sapori di Guadalajara in un ambiente intimo e colorato. Le tortas ahogadas e i huaraches fatti a mano convivono con cocktail innovativi serviti nel bar sotterraneo Corrochio’s Cantina. E a Camden, El Cenote è diventato punto di riferimento per chi cerca cochinita pibil e mole poblano in un’atmosfera conviviale e senza formalità.

Queste taquerías non sono solo ristoranti: sono microcosmi culturali, luoghi in cui la comunità latinoamericana si ritrova, mentre i londinesi imparano che la cucina messicana è molto più di un cliché. Come scrive Time Out London, “il taco è la nuova pizza: democratico, immediato, perfetto nella sua semplicità.”

Dal casual al fine dining: il Messico stellato di Londra

La consacrazione definitiva arriva con l’apertura di Kol, nel quartiere di Marylebone. Lo chef Santiago Lastra, già collaboratore del celebre Pujol di Città del Messico, realizza un progetto ambizioso: un ristorante messicano contemporaneo con ingredienti britannici. Il risultato è sorprendente: taco di scampi, corundas di alghe gallesi, mole di cioccolato e granchio bruno. Nel 2022, Kol ottiene la stella Michelin, diventando il primo ristorante messicano in Europa a raggiungere questo traguardo.

Piatto con tacos ripieni e insalata in primo piano, con bevanda e tavolo di ristorante sullo sfondo sfocato.
Tacos artigianali serviti in un locale londinese: sapori autentici tra tortillas croccanti e condimenti freschi.

Il successo di Kol ispira altri chef a intraprendere la stessa strada. Zapote, a Shoreditch, fonde i sapori messicani con la modernità londinese: ox tongue mole, ceviche di gamberi con kumquat e cocktail al mezcal. Polanco, a Kensal Rise, propone una cucina di confine elegante ma accessibile, con baja fish tacos e dessert come il tres leches tiramisù.

Il fine dining messicano londinese mantiene una forte componente culturale. Gli interni dei locali riprendono elementi dell’arte popolare — murales, ceramiche di Oaxaca, altari votivi — reinterpretati in chiave contemporanea. Anche la mixology gioca un ruolo centrale: il mezcal è ormai protagonista delle carte dei cocktail, accanto a margaritas artigianali, palomas e infusi di agave.

Come spiega Daniela Toporek in Time Out London, “il nuovo Messico gastronomico non si accontenta di essere autentico: vuole essere anche raffinato, consapevole e profondamente sostenibile.”

La comunità e le nuove generazioni di chef

Dietro questa rinascita c’è un fattore umano decisivo: la diaspora messicana e la nuova generazione di chef latinoamericani nati o cresciuti a Londra. Molti hanno iniziato vendendo tacos in mercati o food trucks e oggi gestiscono cucine riconosciute a livello internazionale.

Tra i protagonisti di questa ondata ci sono figure femminili di grande talento. Oltre a Adriana Cavita, spicca Teresa Lopez, fondatrice di Proper Tacos nel Nag’s Head Market di Holloway, vincitrice del Tacover UK per il miglior taco londinese. Le sue gorditas, suadero e mole tradizionali hanno conquistato una clientela variegata, diventando simbolo di empowerment femminile nella ristorazione etnica.

Anche realtà più piccole, come Comalera a Walthamstow o Guacamoles a Peckham, testimoniano un ritorno alla cucina di casa, fatta di gesti antichi e ingredienti genuini. Qui si servono pozole, birria, tamales e dolci come l’Abuela Victoria cake, tramandati di generazione in generazione.

Questi ristoranti, spesso a conduzione familiare, svolgono una funzione sociale importante: mantengono viva la cultura messicana nel tessuto multiculturale londinese. La cucina diventa così un linguaggio di identità e integrazione, capace di unire le comunità attraverso il sapore e la memoria.

Un nuovo modo di intendere l’autenticità

Primo piano di un burrito avvolto nella tortilla, farcito con carne, verdure e salsa, tenuto in mano in una strada di Londra.
Burrito on-the-go: lo street food messicano conquista i marciapiedi di Londra tra mercati e taquerías.

Ciò che rende la scena messicana londinese così affascinante è la capacità di reinventarsi. L’autenticità, qui, non significa immobilità, ma dialogo. Lo dimostrano esperimenti come Kol o Nopalito at Hacha, dove le ricette tradizionali si fondono con la filosofia del farm-to-table e del zero waste. Anche la cultura del bere si evolve: Hacha Bar, nel quartiere di Bermondsey, è diventato un punto di riferimento per la cultura del mezcal e dei cocktail artigianali, con il suo celebre Mirror Margarita, un distillato trasparente che reinventa il classico.

La scena londinese guarda anche al futuro con un occhio inclusivo. Crescono i locali gluten-free e plant-based, come Guacamoles o Nopalito, che reinterpretano la tradizione senza compromessi di gusto. Il taco, nella sua semplicità, diventa il simbolo di una gastronomia sostenibile e globale, capace di parlare a tutti.

Non si tratta di un’esotizzazione, ma di un riconoscimento. Come spiega lo chef Lastra: “La cucina messicana non è fatta solo di ingredienti, ma di relazioni: con la terra, con le persone, con il tempo.”

Londra e il Messico: un dialogo aperto

Oggi, camminando per i quartieri di Dalston, Shoreditch, Marylebone o Camden, si può attraversare il Messico senza lasciare Londra. I ristoranti messicani non sono più un’eccezione: sono parte della cultura urbana, al pari dei pub o dei caffè italiani. La loro presenza testimonia come la capitale britannica sia diventata un luogo di ibridazione positiva, dove le tradizioni non si perdono, ma si amplificano.

Da Kol a Taco Bros, da El Pastor a Sonora Taquería, ogni indirizzo contribuisce a raccontare una storia di sapori, identità e migrazione. È un dialogo gastronomico che unisce due mondi: la rigorosa precisione britannica e la vitalità messicana, la compostezza londinese e la gioia rumorosa del mercato latino.

E se un tempo Londra guardava al Messico con curiosità distante, oggi lo accoglie come parte del proprio DNA culturale. La città che ha fatto della diversità la sua forza continua a evolversi anche a tavola — e i profumi di mais, coriandolo e lime che si diffondono tra i viali di Shoreditch ne sono la prova più concreta.

La rinascita della cucina messicana a Londra non è una moda passeggera: è una storia di radici e metamorfosi, di artigianalità e visione. Un viaggio che, come ogni grande piatto, racconta un’idea di mondo.

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