Le emissioni mondiali hanno raggiunto livelli record, ma l’Ue guida l’inversione di tendenza

Settembre 12, 2025 - 05:30
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Le emissioni mondiali hanno raggiunto livelli record, ma l’Ue guida l’inversione di tendenza

Nel 2024 le attività umane in tutto il mondo hanno immesso nell'atmosfera una quantità record di 53,2 gigatonnellate (Gt) di emissioni di CO2 equivalente (CO2eq). E questo senza contare le emissioni derivanti dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura. Si tratta di un aumento dell'1,3% rispetto all'anno precedente, stando agli ultimi dati della banca dati delle emissioni della Commissione europea per la ricerca atmosferica globale (Emissions Database for Global Atmospheric Research, Edgar).

Nello stesso periodo, le emissioni di gas serra dell'eE, escluse sempre quelle derivanti da silvicoltura, uso e cambiamento di uso del suolo, sono diminuite dell'1,8%, ovvero di quasi 60 Mt CO2eq. Le emissioni di gas serra della Cina e degli Stati Uniti sono rimaste relativamente stabili.

Sono tutti dati forniti dal Joint Research Centre dell’Unione europea. E se da un lato non fanno che confermare che c’è ancora molto da fare per tagliare le emissioni e combattere la crisi climatica, in questo quadro denso di ombre emerge però anche qualche luce, soprattutto se si focalizza lo sguardo nei confini dell’Europa. Il report appena diffuso dedica spazio anche all’Italia, e anche in questo caso il quadro è caratterizzato da molte ombre e qualche luce che merita di essere ampliata.

Allargando prima di tutto lo sguardo a livello globale, i dati forniti da Edgar e lavorati dal Jrc nell'ultimo report mostrano che le emissioni globali di gas serra derivanti dalle attività antropiche sono aumentate in media di quasi l'1,5% all'anno dal 1990 e, di conseguenza, nel 2024 saranno superiori del 65% rispetto al 1990.

Secondo il rapporto, nel 2024 le emissioni del settore energetico hanno registrato il maggiore aumento in termini assoluti (+235 Mt CO2eq o +1,5%) rispetto al 2023, mentre lo sfruttamento dei combustibili ha registrato il maggiore aumento in termini relativi (+1,6%). Anche tutti gli altri principali settori di attività economica hanno aumentato le loro emissioni o sono rimasti stabili: combustione e processi industriali, edifici, trasporti, agricoltura e rifiuti.

Nel 2024, le otto economie con le emissioni più elevate - Cina, Stati Uniti, India, Unione europea, Russia, Indonesia, Brasile e Giappone - hanno contribuito complessivamente al 66,2% delle emissioni globali di gas serra. Solo l'Unione europea e il Giappone hanno ridotto le loro emissioni rispetto all'anno precedente (-1,8% e -2,8% rispettivamente), mentre tutti gli altri le hanno mantenute piuttosto stabili (Cina: +0,8%; Stati Uniti: +0,4%; Brasile +0,2%) o le hanno aumentate (India: +3,9%; Russia: +2,4%, Indonesia: +5% - l'aumento relativo più elevato). In termini assoluti, l'India ha registrato l'aumento maggiore con 164,8 Mt CO2eq di emissioni in più nel 2024 rispetto al 2023.

Ed ecco qualche luce: oltre al calo registrato nell’Ue, spiegano da Bruxelles che nonostante gli aumenti registrati a livello mondiale, tutti i principali responsabili delle emissioni hanno ridotto la loro intensità in termini di emissioni di gas serra per unità di Pil.

L'Ue, in particolare, ha proseguito il suo trend decennale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, interrotto solo brevemente nel 2021 dalla ripresa post-COVID. In una prospettiva più lunga, i dati relativi all'Ue mostrano la riduzione percentuale più significativa delle emissioni di gas a effetto serra tra le principali economie emittenti dal 1990, mentre il Pil basato sulla parità di potere d'acquisto è cresciuto costantemente nello stesso periodo.

Secondo il rapporto, Cina, Stati Uniti, India, UE, Russia, Indonesia, Brasile e Giappone sono stati gli otto maggiori emettitori di gas serra nel 2024. Insieme rappresentano il 54,6% della popolazione mondiale, il 68,3% del rapporto Pil-parità di potere d'acquisto mondiale, il 68,3% del consumo mondiale di energia primaria da combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) e il 66,2% delle emissioni globali di gas serra.

Solo cinque dei 18 paesi e regioni che contribuiscono per oltre l'1% alle emissioni globali totali di gas serra hanno ridotto le loro emissioni di gas serra nel 2024: l'Ue, il Giappone, il Messico, la Germania e la Corea del Sud.

Per quanto riguarda in particolare l’Italia, il rapporto segnala che nel 2024 siamo stati il terzo Paese Ue con l’11,7% di emissioni di gas serra, preceduto di poco da Francia (11,9%) e di gran lunga del principale emettitore europeo, la Germania (21,3%). Guardando nello specifico alla tabella riguardante l’Italia (pag. 165 del rapporto) si notano importanti diminuzioni in tutti i settori, fuorché in quello dei trasporti, caratterizzato da un aumento di addirittura l’8% in rapporto alle emissioni del 1990. Si tratta di un dato in linea con quello diffuso a maggio dall’Ispra (+7%) e rappresenta l’ennesima conferma del fatto che l’Italia deve impegnarsi molto di più di quanto non abbia fatto finora per abbattere le emissioni sul fronte trasporti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia