Mediterranea vince in tribunale contro Piantedosi e Meloni, annullato il fermo della nave: “Tutelata vita dei migranti salvati”

Il fermo della nave Mediterranea della Ong Mediterranea Saving Humans, sottoposto a fermo amministrativo per due mesi dal ministero dell’Interno per aver “disobbedito” lo scorso agosto agli ordini del Viminale e aver fatto sbarcare 10 persone migranti soccorse in mare a Trapani, in Sicilia, anziché a Genova, come le era stato indicato, è sospeso.
Lo ha stabilito il tribunale di Trapani, accogliendo il ricorso dei legali della Ong guidata da Luca Casarini e Beppe Caccia. Si tratta dell’ennesimo insuccesso per le politiche del governo Meloni, che dal suo insediamento a colpi di decreto sta tentato di ostacolare in ogni modo le attività di soccorso in mare dei migranti.
Ma la decisione del giudice di Trapani Federica Emanuela Lipari è particolarmente rilevante perché contrasta le regole modificate dall’esecutivo di destra sul soccorso dei migranti: leggi che dal 2023 obbligano le navi che soccorrono in mare a comunicare con la autorità per ottenere l’assegnazione di un porto, che spesso in maniera del tutto strumentale viene indicato a centinaia di chilometri di distanza dal punto in cui è avvenuta l’operazione. In questo modo aumentano i costi di gestione del viaggio, dovendo utilizzare più carburante, e si limitano gli interventi di soccorso perché costretti a navigare più giorni per poter attraccare, far scendere i migranti e ripartire per una nuova missione nel Mediterraneo.
Era il caso della nave Mediterranea, che il 24 agosto scorso era sbarcata a Trapani dopo aver salvato dieci migranti al largo della Libia, fatti sbarcare in Sicilia per consentire le necessarie cure mediche e psicologiche. Il Viminale aveva invece indicato di raggiungere il porto di Genova, a 600 miglia nautiche e tre giorni di navigazione, nonostante i ripetuti appelli della Ong per ottenere un porto di attracco più vicino.
🟢 Il Tribunale di #Trapani ha sospeso la detenzione della nave #Mediterranea, dichiarando illegittimo il provvedimento del Ministero dell’Interno e riconoscendo che le nostre scelte sono state compiuta in nome della solidarietà, per proteggere vite umane vulnerabili.
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— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) October 8, 2025
Secondo il giudice di Trapani Federica Emanuela Lipari la scelta di Mediterranea di sbarcare a Trapani è stata presa “a tutela delle persone tratte in salvo” tenendo “conto delle loro condizioni di vulnerabilità e fragilità”. Il Tribunale di Trapani, in attesa di pronunciarsi sull’intera vicenda, ha deciso anche “l’illegittimità del provvedimento sotto il profilo della quantificazione della sanzione”, ovvero il fermo di 60 giorni e una multa da 10mila euro.
Da Mediterranea Saving Humans si parla giustamente di “esito dell’udienza clamoroso”. “Il Tribunale di Trapani – scrive la Ong in una nota – in attesa di pronunciarsi sul merito complessivo della vicenda, intanto censura l’illegittimità del provvedimento del ministero dell’Interno, sotto il profilo della quantificazione della sanzione. E, dando ragione alle argomentazioni presentate dalle nostre avvocate Cristina Laura Cecchini e Lucia Gennari, insiste sul fatto che il Viminale ha ignorato tutte le richieste. Mediterranea ha fatto rotta su Trapani a tutela delle persone tratte in salvo“, spiegano da Mediterranea.
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