Nuove residenze per la terza età: cresce la domanda di abitare in sicurezza

Settembre 12, 2025 - 17:00
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Nuove residenze per la terza età: cresce la domanda di abitare in sicurezza
villa vilma cornaredo

L’aumento della popolazione over 65 impone nuove forme di residenzialità: modelli abitativi che garantiscono autonomia, socialità e sicurezza, superando la tradizione delle Rsa come unica risposta

La vecchia idea della terza età come fase di declino è ormai obsoleta. Gli over 65 manifestano non solo un aumento dell’aspettativa di vita, ma anche una crescente volontà di preservare autonomia, relazioni e dignità, restando al centro della propria esistenza.

È in questo solco che nascono iniziative e nuovi modelli abitativi, realizzati per essere molto più di una residenza per anziani – le consuete Rsa: si tratta di abitazioni che diventano comunità e sono una scelta consapevole degli over 65, un ponte verso un nuovo modo di vivere in modo autosufficiente.

Lo spiega con chiarezza Lino di Lernia, co-fondatore di Over, realtà che opera nel settore delle residenze per anziani: “crediamo che la terza età sia una fase preziosa della vita, ricca di storie, relazioni e voglia di condividere. Oggi, molti over 65 sono attivi, curiosi, desiderosi di continuare a vivere in modo autonomo, ma con meno stress, più sicurezza e più relazioni“.

È questa volontà che sta modulando un cambiamento culturale, già maturo all’estero e in fase di radicamento anche in Italia.

Dati e tendenze europee e nazionali

In Europa, la percentuale della popolazione over 65 è destinata a crescere significativamente nei prossimi decenni. Secondo proiezioni Eurostat, tra qualche decennio in Italia la quota degli over 65 salirà al 34,3% del totale della popolazione.

Gli over 55 residenti in Italia sono già oltre 23 milioni nel 2024, mentre gli over 65 superano i 14,3 milioni. Dati del 2023 indicano poi che più di 4 milioni di over 65 in Italia risultano non autosufficienti, con bisogni crescenti di assistenza socio-sanitaria e sociale.

Tuttavia, l’offerta di servizi è largamente insufficiente: le residenze per anziani coprono solo il 7,6% dei bisogni di chi non è autosufficiente; l’assistenza domiciliare integrata (Adi)) raggiunge circa il 30,6%, ma con ore per utente spesso troppo basse; i centri diurni coprono meno dell’1 % del fabbisogno.

Anche dal punto di vista delle strutture residenziali convenzionali, l’Italia è ultima in un confronto con altri Paesi europei: poco meno di 19 posti residenziali ogni 1.000 persone over 65 sono disponibili nel nostro Paese, un tasso molto basso rispetto a Germania, Svezia, Francia.

La risposta abitativa: senior living, cohousing, soluzioni di comunità

Nello scenario di domanda crescente e offerta insufficiente di Rsa e servizi domiciliari, emergono modelli abitativi ibridi e innovativi, che cercano non solo di scegliere dove abitare, ma come vivere questa età.

Senior housing – Senior living

Abitazioni progettate per over 65 autosufficienti, con servizi di supporto, spazi condivisi, attività sociali, vicinanza a infrastrutture sanitarie. In Italia è un settore in via di sviluppo ma con potenzialità elevate.

Cohousing per anziani

Forme di convivenza solidale, riconosciute dalla normativa italiana come oggetto di studio e regolazione. Il Notariato ha recentemente prodotto linee guida sui nuovi contratti per il cohousing tra anziani.

In altri paesi europei esistono formule analoghe come l’assisted living in Germania, i residence senior service in Francia, o le strutture tipo sheltered housing nel Regno Unito, che offrono alloggi con servizi integrati per gli over 65, spesso vicino ai centri urbani.

Villa Vilma: un prototipo vicino a Milano

In questo contesto, la nascita di strutture come Villa Vilma – non medicalizzata, ma protetta, con servizi condivisi, spazi comuni, attività culturali e di socialità – rappresenta una risposta concreta e significativa alla nuova richiesta che emerge da molti over 65 e dalle loro famiglie.

Valorizzare la dimora abitativa come luogo di identità, relazione, appartenenza: è questa la sfida. La vicinanza a Milano non è un dettaglio: avere opportunità abitative mature entro il perimetro delle grandi aree metropolitane significa mantenere legami con la città, con i servizi, con la vita culturale, riducendo isolamento, trasporti, difficoltà quotidiane.

La tradizione delle comunità – delle case insieme, della condivisione – viene ripresa e aggiornata. Certo, non tutto è semplice. Alcuni ostacoli che il nuovo modello deve affrontare:

  • regolamentazione; servono norme chiare per il senior housing, il cohousing, le residenze abitative per anziani autosufficienti, onde evitare ambiguità sul livello di assistenza, sugli standard edilizi, sui costi
  • sostenibilità economica; i costi infrastrutturali, immobiliari e di gestione non sono modesti; il target degli over 65 richiede flessibilità nei servizi ma anche efficienza
  • accessibilità territoriale; l’offerta è spesso concentrata nelle aree ricche o densamente popolate (Milano, Nord Italia), mentre molte zone del Sud, o aree rurali, restano scoperte
  • frammentazione dei servizi di welfare; assistenza domiciliare, Rsa, reti sociali, terzo settore spesso non dialogano abbastanza; è necessario un welfare integrato, che permetta percorsi di vita più autonomi fino a che è possibile

Insomma, la nuova necessità di vita autonoma delle persone oltre i 65 anni non è un fenomeno passeggero ma una tendenza radicata, figlia dell’allungamento della vita, del miglioramento delle condizioni di salute, dell’evoluzione delle aspettative individuali.

Modelli abitativi come quelli proposti da Over con Villa Vilma mostrano che la tradizione del prendersi cura non si liquida nell’assistenza passiva – ma riprende la figura storica di comunità, solidarietà e scelta attiva.

Per le istituzioni, le imprese e le famiglie c’è un invito chiaro: conoscere queste realtà per tempo, ragionare per scenari non per urgenze; progettare per il futuro, preservando ciò che è stato bello nel passato – la dignità, la storia, il racconto – ma innovando per rispondere alle esigenze di domani.

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