Nuovo piano anti droga per il centro storico. E si cerca un’altra sede per il presidio di vico della Croce Bianca


Genova. Comune e Prefettura, in collaborazione con la Asl , troveranno un’altra sede per il cosiddetto “drop-in” in vico della Croce Bianca, il presidio sociale gestito da Afet Aquilone in centro storico cui le persone affette da tossicodipendenza e senza fissa dimora si rivolgono per ottenere supporto.
Crack in centro storico, si cerca una nuova sede per il presidio sociale
La decisione è stata presa nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato su richiesta della sindaca Silvia Salis per affrontare il tema della sicurezza in centro storico. Del tema si dibatte ormai da tempo, e la piaga del consumo e dello spaccio di droga, crack in particolare, è tornata ad assediare i vicoli della città vecchia con ricadute sia sul tessuto economico sia su quello sociale.
In vico della Croce Bianca ormai da anni è attivo un presidio di comunità che lo scorso aprile è stato rafforzato con il contribuito di Regione e Comune affinché coprisse fasce orarie notturne non presidiate, ma la situazione in zona sembra essere diventata esplosiva. Da qui la decisione di trovare una nuova sede per l’accoglienza di tossicodipendenti o persone senza dimora.
Più controlli e più mirati e maggiore coinvolgimento della polizia locale
All’incontro, presieduto dalla prefetta Cinzia Torraco, hanno partecipato la sindaca Salis, le assessore comunali al Welfare, alla Sicurezza e al Commercio (Cristina Lodi, Arianna Viscogliosi e Tiziana Beghin), e poi la questora Silvia Burdese e i vertici di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, oltre al direttore sanitario dell’Asl , al direttore della struttura complessa Ser.D e alla presidente del Municipio Centro Est Simona Cosso.
Da tempo ormai residenti e commercianti del centro storico denunciano una situazione insostenibile causata principalmente da spaccio e consumo di droga, e nei giorni scorsi è arrivata addirittura la richiesta di nominare un commissario per gestire la crisi. E se è vero che tutte le forze dell’ordine hanno potenziato i servizi di pattugliamento in ottica di repressione e contrasto a questi fenomeni, è emersa altrettanto potente la necessità di affrontare il problema con interventi di carattere socio-sanitario e di inclusione sociale.
Salis ha comunque ribadito la richiesta, già fatto al governo dopo il sopralluogo nell’ex ghetto, di avere nuove risorse da impiegare per pattugliare il territorio, anche alla luce della maxi operazione della polizia locale che ha portato all’arresto di 20 persone e alla chiusura di un bar a Sampierdarena usato come base per rifornire i pusher della zona del centro storico. La questora Burdese ha disposto la sospensione della licenza per tre mesi, e nel corso della riunione del Comitato è stato stabilito anche un maggiore coinvolgimento della polizia locale nel controllo dei caruggi, in particolare nelle zone della movida come piazza delle Erbe e San Bernardo, senza però arrivare alla “militarizzazione”.
A livello socio-sanitario, invece, il primo passo è quello di trovare una nuova sede per il drop-in. Nel coso di una nuova riunione del Comitato, convocata a breve, verranno esaminate le proposte di ricollocazione della struttura per arrivare all’operatività del piano.
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