Prestiti a tassi di oltre il 200%, una donna in carcere a Varese accusata di usura


Tra il 2021 e il 2024 due coniugi, uno dei quali una donna, di origine peruviana sono accusati di aver avviato una vera e propria attività illegale di prestiti in contanti, elargendo somme per un totale di circa 100 mila euro e imponendo tassi d’interesse annui compresi tra il 25% e il 216%.
In una parola: usura.
L’attività illecita, diretta in particolare verso i membri della comunità sudamericana residente nella provincia di Varese sfruttava la vulnerabilità economica e sociale delle vittime, spesso in condizioni lavorative precarie e senza accesso al credito legale.
Gli investigatori hanno documentato pressioni, minacce e richieste reiterate di pagamento volte anche a evitare che le vittime si rivolgessero alle Autorità.
Al termine dell’indagine, entrambi gli indagati sono stati denunciati per usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, mentre per la donna il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Varese ha disposto la custodia cautelare in carcere.
L’operazione rientra nel quadro delle iniziative della Guardia di Finanza volte a tutelare le fasce più deboli e a contrastare le forme di sfruttamento economico che alimentano l’illegalità sommersa e minano la coesione sociale.
Il reato di usura è disciplinato dall’articolo 644 del Codice Penale italiano, che punisce chiunque, sfruttando la situazione di bisogno economico o di difficoltà di una persona, si fa dare o promettere interessi o altri vantaggi usurari in cambio di una prestazione di denaro o altra utilità.
La legge distingue tra usura oggettiva (quando gli interessi superano la soglia stabilita periodicamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) e usura soggettiva (quando gli interessi, pur inferiori alla soglia, sono sproporzionati rispetto alla prestazione e approfittano dello stato di difficoltà del debitore).
La pena prevista è la reclusione da 2 a 10 anni e la multa da 5.000 a 30.000 euro.
Se il reato è commesso nell’esercizio di un’attività professionale o da soggetti che esercitano abusivamente il credito, la pena è aumentata.
Sono previste inoltre aggravanti quando la vittima versa in stato di grave difficoltà economica o quando l’usura è collegata ad attività mafiose.
In caso di condanna, il giudice dispone la confisca dei beni e dei profitti derivanti dal reato.
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