Batterie e mercato dell’energia: cosa ci insegna la prima asta Macse

Dopo mesi di attesa, il 30 settembre si è svolta la prima asta Macse. Come noto, Terna ha messo a gara 10 GWh di capacità di accumulo tramite batterie elettrochimiche (Bess), proponendo agli investitori un contratto di tipo tolling, ovvero un affitto a canone fisso della capacità di accumulo installata.
La risposta del mercato è stata sorprendente per volume e dinamiche. Sono stati offerti circa 40 GWh di capacità, ma solo il 25% è stato effettivamente aggiudicato. Il prezzo medio ponderato di assegnazione si è attestato intorno ai 13.000 €/MWh/anno, al di sotto della base d’asta fissata a 37.000 €/MWh/anno. Le aspettative di mercato si aggiravano tra i 18.000 e i 20.000 €/MWh/anno.
Il mercato si è rivelato fortemente concentrato: oltre il 70% dei volumi assegnati è riconducibile ai grandi player nazionali che hanno saputo far valere la propria forza industriale e la determinazione a presidiare fin da subito il nascente mercato delle Bess in Italia.
Il valore relativamente basso del premio può essere letto anche in chiave positiva: rende più sostenibile economicamente lo “spostamento” della produzione fotovoltaica nel corso della giornata, contribuendo a mitigare il rischio di cannibalizzazione dei prezzi. Un aspetto cruciale, considerando che il fotovoltaico è la tecnologia su cui l’Italia punta maggiormente per la transizione energetica, con circa 40 GW di nuova capacità da installare nei prossimi cinque anni. Ciò significa che qualsiasi soluzione efficace per il fotovoltaico avrà un peso e un ruolo decisivo nel sistema elettrico italiano del futuro.
La grande e strutturata partecipazione all’asta dimostra la dinamicità del settore, così come l’auspicabilmente prossima finalizzazione dello schema “Energy release” rappresenterebbe un fondamentale passaggio nella politica energetica nazionale al fine di favorire la convergenza tra offerta e domanda.
L’esito dell’asta, però, ha lasciato fuori molti operatori e ha ulteriormente acceso l’interesse per i tolling-agreement di tipo commerciale. Si tratta di contratti che permettono all’investitore di fissare i ricavi futuri della batteria in modo semplice e sicuro: il toller paga una fee fissa e si assume la responsabilità della gestione commerciale dell’asset, partecipando attivamente ai mercati dell’energia (Mercato giorno prima, Mercato intraday) e dei servizi ancillari (Mercato del bilanciamento e Re-dispacciamento).
In Italia, questi contratti sono ancora rari, sia per la scarsità di progetti pronti, sia per la limitata presenza di trader attrezzati. Un esempio concreto è rappresentato dal contratto tra EGO Energy (Gruppo Shell) e l’investitore Aer Soleìr. La batteria, situata a Rondissone (TO), entrerà in esercizio entro ottobre 2027 e avrà una potenza di 250 MW e una capacità di 1 GWh (4 ore), configurandosi come una delle più grandi d’Europa.
EGO Energy garantirà i ricavi per il periodo 2028-2034, mentre la batteria percepirà anche il premio capacity market, aggiudicato da Terna con decorrenza 2027 e durata 15 anni. Il contratto è stato giudicato bancabile e ha ottenuto il supporto delle banche finanziatrici. Questa combinazione è possibile solo quando il toller è parte di un gruppo solido e con competenze riconosciute nel campo dell’energy management.
Le batterie potranno inoltre giocare un ruolo strategico nell’ambito dei Ppa a lungo termine, contribuendo a costruire profili di fornitura più modulati e adatti alle esigenze dei grandi consumatori. In prospettiva, la disponibilità fisica delle batterie potrà essere trasformata anche in prodotti finanziari innovativi, come il “virtual-battery storage”, già sperimentati con successo nel mercato UK, molto più avanzato rispetto a quello italiano.
In ogni caso, per le batterie già autorizzate sarà fondamentale trovare rapidamente una soluzione commerciale efficace. La bancabilità dei progetti dipenderà dalla capacità di garantire ricavi stabili e dalla tempestività nell’ingresso sul mercato. Arrivare troppo tardi potrebbe significare perdere opportunità preziose, in un contesto che, con il tempo, potrebbe diventare sempre più saturo.
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