Che cosa c'è nel nuovo Documento Programmatico di Bilancio 2025?

Ottobre 16, 2025 - 12:00
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Che cosa c'è nel nuovo Documento Programmatico di Bilancio 2025?

lentepubblica.it

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha presentato il Documento programmatico di bilancio 2025 (DPB), che sarà ora trasmesso al Parlamento e alla Commissione europea per l’esame previsto dalle regole comunitarie.


Contestualmente, il titolare del dicastero ha anticipato i punti cardine del disegno di legge di bilancio per il triennio 2026-2028, che approderà a breve in Consiglio dei ministri.

La nuova manovra prevede interventi per circa 18 miliardi di euro all’anno, concentrati su fisco, sanità, famiglie, pensioni e imprese. L’obiettivo dichiarato è quello di consolidare la crescita economica, rafforzare il potere d’acquisto dei cittadini e sostenere la competitività del sistema produttivo, mantenendo al contempo un equilibrio dei conti pubblici.

Fisco: riduzione dell’IRPEF e incentivi alla regolarizzazione

Sul fronte delle tasse, il governo intende proseguire nella riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro, un percorso già avviato nei mesi scorsi. Il taglio principale riguarderà la seconda aliquota IRPEF, che passerà dal 35% al 33%, con un impatto stimato di circa 9 miliardi di euro nel triennio.

L’intervento punta a lasciare più risorse in tasca ai lavoratori e a favorire la crescita dei consumi interni. A questa misura si aggiunge uno stanziamento di 2 miliardi di euro nel 2026 destinato ad accompagnare gli aumenti salariali, in modo da sostenere il potere d’acquisto messo a dura prova dall’inflazione.

Resteranno in vigore, anche per il 2026, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, confermando le stesse condizioni previste per l’anno precedente. Si tratta di un’estensione che garantisce continuità a un settore che negli ultimi anni ha trainato l’economia nazionale.

Nel pacchetto fiscale saranno inoltre introdotte misure di “pacificazione tributaria”, volte a facilitare la regolarizzazione delle posizioni fiscali dei contribuenti, attraverso meccanismi di semplificazione e definizione agevolata delle controversie.

Imprese e innovazione: proroghe e nuovi incentivi

Una parte rilevante della manovra è dedicata al sostegno alle imprese e alla modernizzazione del tessuto produttivo. Il governo punta a favorire gli investimenti in beni materiali grazie a una maggiorazione del costo di acquisizione ai fini dell’ammortamento, misura che dovrebbe mobilitare risorse per circa 4 miliardi di euro.

Confermati anche i crediti d’imposta destinati alle zone economiche speciali (ZES), strumenti fondamentali per stimolare lo sviluppo nel Mezzogiorno. Parallelamente, sarà rifinanziato con 100 milioni di euro nel triennio il credito d’imposta per le zone logistiche semplificate (ZLS), aree strategiche per il commercio e la logistica.

Il governo ha inoltre deciso di prorogare fino alla fine del 2026 la sospensione della plastic tax e della sugar tax, rinviando l’entrata in vigore di due imposte che avrebbero inciso sui costi di produzione e, di conseguenza, sui prezzi al consumo.

Rientra nella manovra anche il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, la misura che sostiene l’acquisto di macchinari e tecnologie da parte delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di stimolare la produttività e l’innovazione tecnologica.

Famiglie e welfare: nuovi fondi e revisione dell’ISEE

Un altro pilastro del provvedimento riguarda il sostegno alle famiglie e la lotta alla povertà, per i quali sono previsti 3,5 miliardi di euro nel triennio. Le risorse serviranno, tra l’altro, a modificare i criteri di calcolo dell’ISEE, lo strumento che determina l’accesso a prestazioni agevolate e bonus sociali.

La revisione inciderà sul valore dell’abitazione di proprietà e sulle scale di equivalenza, ovvero i parametri che tengono conto della composizione del nucleo familiare. In questo modo, il governo mira a rendere il sistema più equo e aderente alle effettive condizioni economiche dei cittadini, con un impatto stimato di quasi 500 milioni di euro all’anno.

La manovra dovrebbe inoltre contenere un capitolo dedicato alle pensioni, con interventi legati all’andamento dell’aspettativa di vita. Anche se i dettagli non sono ancora stati resi noti, si punta a garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e a tutelare i redditi dei pensionati più bassi.

Sanità: risorse aggiuntive per rafforzare il sistema

Sul versante sanitario, il governo conferma il progressivo incremento dei finanziamenti già previsto con la precedente legge di bilancio, ai quali si aggiungeranno ulteriori risorse. Per il 2026 sono stanziati 2,4 miliardi di euro aggiuntivi, che diventeranno 2,65 miliardi per ciascuno dei due anni successivi.

In totale, il fondo sanitario nazionale potrà contare su oltre 5 miliardi nel 2026, 5,7 miliardi nel 2027 e quasi 7 miliardi nel 2028, a cui si sommano i nuovi stanziamenti. L’obiettivo è potenziare il servizio pubblico, migliorare la qualità delle cure e rispondere in modo più efficace ai bisogni dei cittadini, soprattutto in un momento in cui il sistema è ancora sotto pressione dopo gli anni della pandemia.

Le coperture: tra risparmi di spesa e contributi dai settori finanziari

Per finanziare gli interventi previsti, il governo conta su una combinazione di maggiori entrate e razionalizzazione della spesa. Una parte delle risorse arriverà dal miglioramento del quadro di finanza pubblica e dalla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che consentirà di liberare fondi per altre priorità.

Un contributo rilevante arriverà inoltre dagli intermediari finanziari e assicurativi, chiamati a partecipare al sostegno della manovra attraverso misure fiscali mirate. Sul fronte delle uscite, sono previsti interventi di revisione degli stanziamenti di bilancio, in un’ottica di maggiore efficienza e contenimento dei costi.

Il nuovo Documento programmatico di bilancio 2025

Qui il documento completo.

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