Famiglia che vive nel bosco, il ricorso per i bambini e l’alternativa della fuga in Australia

Novembre 27, 2025 - 10:33
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Famiglia che vive nel bosco, il ricorso per i bambini e l’alternativa della fuga in Australia

“C’è tanta tristezza nel cuore, ringrazio tutta l’Italia per quello che ha fatto, ma da oggi non voglio più parlare. Non rilascio dichiarazioni”. Con queste parole, Nathan Trevallion sceglie il silenzio stampa mentre a Palmoli l’inverno avanza e le temperature sfiorano lo zero. L’avvocato Giovanni Angelucci presenterà il ricorso contro la decisione del tribunale dei minori che ha sospeso la potestà genitoriale a lui e a Catherine Birmingham riguardo ai figli Rose Utopia, Galorian e Bluebell. Il ricorso, da depositare in Corte d’Appello entro sabato, punta soprattutto a dimostrare l’agibilità del casolare della famiglia, già certificata da una perizia tecnica privata.

La vita dei “bambini nel bosco” e la posizione della difesa

La famiglia sostiene che istruzione e socializzazione siano garantite grazie a un’insegnante privata e a lezioni online. Catherine, proveniente da una famiglia australiana benestante, insegna da anni; Nathan è chef e la coppia parla correttamente due lingue. Il bagno, considerato una criticità, è stato risolto con un wc esterno prefabbricato realizzato in accordo con il Comune. Si tratta di un wc a secco, coerente con i principi neorurali adottati dalla coppia. I bambini, inoltre, si lavano quotidianamente grazie all’acqua calda prodotta dai pannelli solari. Secondo l’avvocato, come riporta La Stampa, ci sono possibilità concrete che tutto si risolva entro Natale. La famiglia, però, ha avviato contatti anche con l’ambasciata australiana.

L’ordinanza dei giudici e la replica dell’avvocato

Nell’ordinanza si leggeva: “La situazione descritta nella relazione del servizio sociale e in quelle dei carabinieri manifestava indizi di preoccupante negligenza genitoriale…”. L’avvocato Angelucci, come riferito dal Corriere della Sera, ribatte con fermezza: “La famiglia si rende disponibile a ulteriori accertamenti sui bambini. Servono test? Li faremo… Non vi sono anomalie nello sviluppo relazionale di questi bambini”. Lo studio Di Muzio certificherà inoltre l’assenza di pericoli per la pubblica incolumità nel casolare. Resta però il precedente di un’altra famiglia che, in una situazione simile, fece ritorno in Inghilterra.

La casa offerta dal Comune e l’appello finale

Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, annuncia di aver trovato una soluzione: “Io la soluzione di questa vicenda ce l’ho. Ho trovato una casa per Nathan, Catherine e i loro tre figli”. L’abitazione, di proprietà comunale, è stata ristrutturata e comprende due camere, soggiorno, cucina, bagno e uno studio per i bambini. Le bollette sarebbero a carico del Comune finché la famiglia non sistemerà il proprio casolare. Ma il primo cittadino teme un rifiuto, ricordando un precedente alloggio offerto e poi abbandonato. Infine rivolge un appello: “Mi rivolgo soprattutto a mamma Catherine… È un compromesso onesto”. Per ora, però, nessuna risposta da parte dei Trevallion, con Nathan chiuso nel suo silenzio.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia