Fredi è morto a soli 31 anni: “Una tragedia che non doveva accadere, era un eroe”

La sua vita era un esempio per tutti ma purtroppo ora non c’è più: la morte del volontario Fredi ha lasciato soli i suoi 200 animali.
Vite come quella di Fredi, volontario albanese che si prendeva cura da solo di ben 200 animali, dovrebbero essere eterne: ma purtroppo se n’è andato prestissimo e tutti quelli che lo conoscevano, compresi i suoi adorati quattro zampe, sono ancora sotto shock. La morte di Fredi getta nello sconforto quanti avevano ammirato la sua tenacia e la sua forza nell’assistere i suoi cani, insieme alla storica volontaria Vera, impegnata nella stessa missione.
La morte di Fredi: come i suoi cani hanno perso il loro adorato papà
Solo 31 anni, ricchi di amore e di operosità per i suoi quattro zampe. E’ stato con loro fino alla fine, fino a quando il suo immenso cuore, colmo d’amore, non gli ha giocato un brutto tiro. Se n’è andato sotto la pioggia Fredi, il volontario albanese 31enne, che si prendeva cura di ben 200 cani presso il rifugio di Elbasan in Albania.
Accanto a lui c’è sempre stata Vera, storica volontaria, che ora si ritroverà sola ad affrontare la missione che condivideva con Fredi. Nessuno poteva immaginare che durante quel brutto temporale, la capanna nella quale si stava rifugiando con alcuni dei suoi cuccioli si sarebbe allagata. Infatti tutti i piccoli quattro zampe sono annegati e anche per Fredi non c’è stato nulla da fare: è stato colto da infarto, probabilmente per la paura o lo shock improvviso.
Da sempre la sua vita, seppur in ristrettezze economiche, era stata dedicata agli animali, in particolare ai cani randagi: solo pochi mesi fa infatti pare che le autorità locali stessero organizzando degli avvelenamenti di massa per i quattro zampe che vivevano in strada. Questa la ‘soluzione’ che avrebbe trovato il potere locale per risolvere il problema del sovrannumero per le strade comunali.
Proprio in occasione di quegli avvelenamenti si chiedeva di adottare i cani rimasti in strada, per evitare che venissero eliminati.
La morte di Fredi: ora cosa succederà?
Nessuno sa quale potrebbe essere lo scenario che si aprirà con la morte di Fredi: si sa solo che Vera, l’altra storica volontaria impegnata nella missione di salvare la vita ai 200 cani di cui si occupava il 31enne, è rimasta sola. O meglio, c’è per fortuna qualcuno che la aiuterà: si tratta di Enrico Rizzi, attivista animalista siciliano di Erice, che più volte è partito alla volta dell’Albania per aiutare i due.
Anche stavolta, in seguito all’immane tragedia che si è verificata con la morte di Fredi, il giovane leader ha annunciato la sua partenza ormai prossima: il sacrificio dell’albanese, che ha donato la sua stessa vita agli animali fino all’ultimo istante, non può e non deve restare vano. Infatti lo stesso Rizzi ha annunciato in un post sui social che avrebbe disdetto i suoi impegni a Roma per volare accanto a Vera.
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Col primo aereo disponibile, il leader animalista ha raggiunto la storica volontaria per capire il da farsi e portare avanti, in ogni modo possibile, il progetto soprattutto per sopperire alla grave mancanza di Fredi. Insieme alla notizia lo stesso attivista ha chiesto anche un aiuto concreto di cibo, ma anche stalli e adozioni per garantire cura e protezione ai quattro zampe ormai orfani.
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