Miglioramento energetico, arriva il decreto sul Conto Termico 3.0

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Molto ampia la categoria di interventi ammessi: ecco quali sono le novità in materia di miglioramento energetico dopo l’approvazione del decreto sul Conto Termico 3.0.
L’atteso decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, firmato lo scorso 7 agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre e ufficializza la partenza di una nuova stagione di incentivi per il miglioramento dell’efficienza energetica di molti edifici. Con una dote di 900 milioni di euro annui, il provvedimento fissa le regole per la distribuzione degli incentivi pensati per finanziare piccoli lavori su edifici pubblici, su edifici appartenenti all’ambito terziario e su edifici residenziali finalizzati al miglioramento della classe energetiche e al risparmio in termini di ambiente e inquinamenti.
Il testo si allinea alle indicazioni del Piano Nazionale
Il nuovo testo aggiorna le regole per l’accesso agli incentivi e va ad allinearsi alle indicazioni del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, con una spinta verso la semplificazione delle procedure d’acceso e l’ampliamento del ventaglio di tipologie di lavori e spese ammissibili.
I tempi
L’entrata in vigore della versione 3.0 del Conto Termico è in agenda per il 25 dicembre, anche se per inoltrare concretamente le richieste bisognerà attendere che il GSE aggiorni la piattaforma. Questo avverrà entro i 60 giorni successivi.
Edifici residenziali, abitazioni singole e condomini
L’edizione 3.0 del Conto Termico può rappresentare un’opportunità per coloro che fossero intenzionati ad effettuare lavori su edifici residenziali, abitazioni singole e condomini. La misura riconosce un bonus fino al 65 per cento, elevabile al 100 per cento per le spese sostenute in relazione agli edifici pubblici nei Comuni fino a 15.000 abitanti per favorire la riqualificazione energetica degli edifici, pubblici e privati. Non si tratta, in ogni caso, di un bonus fiscale, bensì un contributo a sportello accessibile, a Privati e PA, attraverso il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ed erogato dopo aver presentato domanda e a seguito di specifici controlli. L’agevolazione si affianca all’ecobonus dimostrandosi, nella versione 3.0 più vantaggioso della detrazione fiscale.
Accesso solo tramite portale GSE
L’accesso al Conto Termico avverrà esclusivamente per via telematica tramite il Portale del GSE, compilando la scheda-domanda. La domanda per i privati dovrà essere redatta a consuntivo vale a dire solo dopo aver già sostenuto le spese e tassativamente entro il termine di novanta giorni dalla data di conclusione dell’intervento. Solo le Pubbliche Amministrazioni e le ESCO potranno presentare domanda prima dell’esecuzione dei lavori, prenotando l’incentivo prima della realizzazione dell’intervento e saldarli entro 120 giorni previsti per le PA.
Ammessa la dilazione dei pagamenti per i privati
I privati, però, godranno della possibilità di saldare il conto successivamente a patto che l’ultima quota pagata superi il 10 per cento della spesa sostenuta. Per interventi di piccole dimensioni e qualora si installino componenti con caratteristiche garantite contenute nel catalogo degli apparecchi domestici pubblicato dal GSE, come ad esempio per l’installazione di generatori di potenza ridotta, fino a 35 kW e sistemi solari fino a 50 m, è prevista una richiesta semplificata, che potrà essere redatta compilando la scheda-domanda già presente. La struttura dell’agevolazione è subordinata a più passaggi preliminari prima dell’ottenimento effettivo del contributo.
Si allarga la platea dei beneficiari
Ampio il ventaglio di interventi ammessi al bonus a fondo perduto, a titolo esemplificativo, sarà possibile richiederlo per l’installazione di impianti di climatizzazione dotati di pompa di calore, elettrici o a gas, per l’installazione di sistemi ibridi, per la sostituzione di scaldacqua elettrici e a gas con scaldacqua a pompa di calore, così come per l’installazione di impianti solari termici.
Anche l’IVA agevolabile
Tra le spese ammesse al contributo rientrano anche l’IVA addebitata come costo da parte del fornitore o installatore, così come le spese legate all’esecuzione dell’intervento. Importante l’impatto fornito dal decreto in merito alla possibilità di includere nella cifra totale del bonus anche i costi sostenuti per lo smontaggio e la dimissione di precedenti impianti vetusti, per la fornitura e posa in opera delle apparecchiature, per le opere idrauliche e murarie realizzate nel collegamento dei nuovi impianti alle utenze.
Opere accessorie e spese per professionisti tra le voci
Agevolabili anche i costi sostenuti per le prestazioni professionali legate alla realizzazione degli interventi e quelli per la redazione delle diagnosi energetiche e dell’APE per gli edifici oggetto di intervento legati all’installazione dei sistemi di contabilizzazione e alla dotazione del nuovo libretto di impianto.
Sintesi degli interventi agevolabili sugli edifici privati:
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuove pompe di calore anche elettriche o a gas che usano energia geotermica, idrotermica o aerotermica.
- Sostituzione dell’impianto esistente con sistemi ibridi o bivalenti accoppiati a una pompa di calore.
- Sostituzione dell’impianto di climatizzazione con un generatore alimentato a biomassa, inclusi sistemi ibridi o bivalenti.
- Installazione di sistemi solari termici, anche se si sceglie la tecnologia solar cooling, per acqua calda sanitaria, integrazione al riscaldamento, calore di processo o immissione in reti di teleriscaldamento/raffreddamento.
- Sostituzione di scaldacqua elettrici e a gas con scaldacqua a pompa di calore.
- Interventi di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con l’allaccio a una rete di teleriscaldamento efficiente
- Sostituzione totale, parziale oppure anche solo funzionale dell’impianto di climatizzazione invernale con unità di microcogenerazione alimentate da fonti rinnovabili
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