Music for Peace, in partenza i container di aiuti per Gaza: venerdì sera nuova mobilitazione


Genova. A una settimana dalla firma dell’accordo per il piano di pace per Gaza, resta ancora grande incertezza nel funzionamento dei canali umanitari. Nelle ultime ore Israele ha chiuso e poi riaperto – su pressione degli Usa – i valichi per il passaggio di cibo e materiale. Lo stop dopo un attacco da parte di Hamas a mezzi dell’esercito israeliano e il contrattacco dell’Idf che ha visto l’uccisione di 33 civili.
Quindi è in questo clima di grande incertezza che, comunque, gli attivisti di Music For Peace, hanno deciso di partire comunque da Genova, entro la fine di questa settimana, per la missione che intende consegnare a Gaza le 500 tonnellate di aiuti raccolte in pochi giorni da migliaia di persone.
“Partiremo in quattro, via aereo, per raggiungere i container che invece si muoveranno via mare, già pronti per essere imbarcati – spiega Valentina Gallo, di Mfp – abbiamo deciso di utilizzare il valico di Kissufim, quindi passando dalla Giordania, e non quello di Rafah, più complicato perché impone il passaggio in territorio egiziano dove già in passato abbiamo avuto problemi”.
Nei giorni scorsi i referenti di Music For Peace, tra cui il presidente Stefano Rebora – anch’egli in partenza – avevano sollevato la questione dei mancati via libera per la consegna dei materiali. Tra le incognite anche un potenziale blocco delle scatole preparate dal Mfp per la popolazione di Gaza a causa della presenza di cibi definiti “troppo energetici” come miele e biscotti. “Non abbiamo avuto grandi novità in merito – continua Gallo – ma a questo punto partiamo, non possiamo aspettare ancora”.
Ma la partenza dei container e della missione sarà anche un momento di mobilitazione. Music For Peace, infatti, ha invitato la cittadinanza genovese per venerdì 24 ottobre, alle 19, davanti alla sede dell’associazione in via Balleydier, per “spingere e accompagnare simbolicamente gli aiuti destinati ai civili di Gaza e per chiedere l’apertura di un corridoio umanitario permanente e duraturo”.
“Che ognuno e ognuna di noi rappresenti e spinga il materiale donato verso Gaza: ogni chilo, una persona. Le 500 tonnellate di aiuti rappresentano centinaia di migliaia di persone – proseguono gli attivisti – invitiamo tutti e tutte a partecipare sotto un unico segno, quello dell’umanità, per urlare a gran voce cessate il fuoco immediato e Palestina libera e indipendente. Lasciamo da parte ogni forma di protagonismo, individuale o collettivo. Vi invitiamo a portare solo ed esclusivamente le bandiere della Palestina”.
Qual è la tua reazione?






