Pensionamenti nella scuola per il 2026: tutti i dettagli

Ottobre 1, 2025 - 01:30
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Pensionamenti nella scuola per il 2026: tutti i dettagli

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Scuola, via alle domande di pensionamento per il 2026: pubblicati decreto e nota del Ministero.


Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la circolare che disciplina le modalità di cessazione dal servizio per il personale scolastico a partire dal 1° settembre 2026. Con il decreto ministeriale n. 182 del 25 settembre 2025 vengono fissate scadenze, procedure e requisiti per l’accesso alla pensione, confermando in gran parte l’impianto già adottato negli anni precedenti.

Calendario e categorie interessate

Le richieste di pensionamento possono essere presentate dal 26 settembre al 21 ottobre 2025. Il provvedimento riguarda docenti, personale educativo e ATA, che in questo arco temporale potranno inoltrare:

  • le dimissioni volontarie;

  • eventuali revoche di istanze già depositate;

  • richieste di trasformazione del contratto in part-time con contestuale accesso al trattamento pensionistico, se in possesso dei requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini) e non ancora 67 anni compiuti;

  • istanze di permanenza in servizio, ad esempio per chi è coinvolto in progetti internazionali o deve raggiungere la contribuzione minima.

Per i dirigenti scolastici i tempi sono più lunghi: le domande possono essere inoltrate a partire dal 26 settembre 2025, con termine ultimo fissato al 28 febbraio 2026.

Le diverse vie d’uscita

La piattaforma Polis rimane lo strumento principale per la trasmissione delle istanze. Tra le tipologie di pensionamento contemplate troviamo:

  • pensione di vecchiaia a 67 anni o, in alcuni casi di attività gravose e usuranti, a 66 anni e 7 mesi con almeno 30 anni di versamenti;

  • pensione anticipata con i requisiti contributivi sopra indicati;

  • formule speciali introdotte negli ultimi anni: Quota 100 (requisiti entro il 2021), Quota 102 (entro il 2022), Quota 103 (entro il 2023) e le versioni aggiornate di Quota 103 con calcolo contributivo valide per il 2024 e il 2025;

  • l’“Opzione donna”, che consente l’uscita con 35 anni di contributi e requisiti anagrafici differenziati in base all’anno di maturazione, riservata dal 2022 a categorie specifiche come caregiver e lavoratrici invalide.

Chi presenterà più domande dovrà comunque indicare una priorità: in caso di contemporanea richiesta di pensione ordinaria e di accesso a misure speciali (Quota 100, 102, 103 o Opzione donna), la cessazione ordinaria sarà sempre considerata prevalente.

Modalità alternative di presentazione

Non tutti i lavoratori potranno utilizzare Polis. Il personale in servizio all’estero, così come quello delle province autonome di Trento e Bolzano e della Valle d’Aosta, dovrà presentare le domande agli uffici territorialmente competenti o direttamente alla scuola di appartenenza, in formato cartaceo o digitale. Anche le istanze di permanenza in servizio seguono questa procedura.

Verifiche e adempimenti

L’accertamento del diritto alla pensione spetta all’INPS, che dovrà completare le verifiche entro il 21 aprile 2026. Nel frattempo, scuole e uffici territoriali avranno il compito di trasmettere attraverso la piattaforma Passweb, entro il 9 gennaio 2026, i dati contributivi necessari alla certificazione. Solo dopo la conferma da parte dell’Istituto previdenziale, le segreterie scolastiche potranno convalidare le cessazioni sul sistema SIDI.

Le domande di pensione dovranno essere inoltrate direttamente all’INPS con modalità esclusivamente digitali: tramite SPID, CIE o CNS sul portale dell’Istituto, attraverso il Contact Center o con l’assistenza gratuita dei patronati.

Cessazioni d’ufficio e APE sociale

Dal 2025 non è più previsto il limite ordinamentale dei 65 anni. Tuttavia, nel 2026 l’Amministrazione scolastica potrà disporre la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro per chi compie 67 anni entro il 31 agosto ed è in possesso dei requisiti minimi per la pensione di vecchiaia (almeno 20 anni di contributi, con soglie differenti per chi rientra nel sistema contributivo puro).

Confermata anche l’APE sociale, che consente l’uscita anticipata a partire da 63 anni e 5 mesi di età, a determinate condizioni: 30 anni di contributi per caregiver e invalidi, 36 per chi svolge mansioni gravose da almeno sei anni continuativi. In quest’ultima categoria rientrano, ad esempio, gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 agosto 2026, dopo il riconoscimento del diritto da parte dell’INPS.

TFS e TFR

Per quanto riguarda la liquidazione del trattamento di fine servizio (TFS) o del trattamento di fine rapporto (TFR), le scuole dovranno procedere attraverso il sistema “Nuova Passweb” dell’INPS, compilando la sezione denominata “ultimo miglio TFS/TFR”, indispensabile per avviare la pratica.

Pensionamenti nella scuola per il 2026: documenti utili

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Redazione Redazione Eventi e News