Ponte del 1° novembre: 5 luoghi incantevoli vicino a Milano

Settembre 28, 2025 - 08:30
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Ponte del 1° novembre: 5 luoghi incantevoli vicino a Milano

Quando l’autunno entra nel vivo e avvolge Milano in un’atmosfera intima e dorata, il ponte del 1° novembre diventa l’occasione perfetta per prendersi una pausa, rallentare i ritmi e partire. Anche se effettivamente non si tratta di un “ponte naturale”, visto che Tutti i Santi (o Ognissanti) quest’anno cade di sabato, si può aggiungere un giorno di ferie per partire per il prossimo viaggio, oppure per esplorare luoghi bellissimi anche nelle vicinanze della città. Non serve infatti allontanarsi troppo per ritrovarsi in borghi fuori dal tempo, tra campi colorati di arancio o lungo itinerari che sanno come sorprendere.

Attorno al capoluogo lombardo, a meno di un’ora d’auto, si aprono infatti mete sorprendenti sospese tra storia, natura e poesia che meritano di essere conosciute e vissute.

Crespi d’Adda, il villaggio dove il tempo si è fermato

Una passeggiata a Crespi d’Adda è un’esperienza che attraversa il cuore della storia industriale italiana: camminando tra le vie ordinate e silenziose, sembra quasi di poter udire ancora il suono lontano dei telai e il vociare dei lavoratori all’uscita dalla fabbrica. Il villaggio operaio, fondato alla fine dell’Ottocento dalla famiglia Crespi, è oggi Patrimonio UNESCO, esempio straordinario di “città ideale” nata per unire produzione e benessere.

Al centro svetta il cotonificio, con l’imponente ciminiera e un grande orologio, e attorno, un mondo costruito in maniera meticolosa: case tutte uguali per gli operai, villette per gli impiegati, edifici più eleganti per i dirigenti. Non manca la chiesa ottagonale, affiancata dalla scuola, dall’ex dopolavoro e dalla casa del medico. E poi c’è il cimitero monumentale, dove il mausoleo a forma di piramide della famiglia Crespi si staglia tra cipressi e silenzio.

Cassinetta di Lugagnano, tra ville storiche e acque romantiche

Da vedere è Cassinetta di Lugagnano, un borgo a una quarantina di minuti dal centro di Milano, che accoglie con la grazia di un dipinto antico e la tranquillità di un pomeriggio autunnale.

La grande ricchezza di Cassinetta sono le ville patrizie, costruite tra il XVII e il XVIII secolo: Villa Visconti Maineri, dai giardini all’italiana perfettamente disegnati, e Villa Negri, immersa in un parco secolare, ne sono due splendidi esempi. Durante l’anno, alcune di queste dimore aprono le loro porte e regalano la possibilità di entrare in ambienti che un tempo erano riservati a nobili e aristocratici.

E poi c’è il Naviglio Grande, che scorre placido accanto al borgo, e riflette il rosso dei tetti, il verde dei giardini e il cielo che muta colore con le stagioni.

L'elegante Villa Visconti Maineri a Cassinetta di Lugagnano
iStock
La sontuosa Villa Visconti Maineri

Gradella, sogno della pianura padana

Il piccolo borgo rurale di Gradella, frazione di Pandino in provincia di Cremona, incanta subito grazie alla calda palette cromatica che lo contraddistingue: il giallo intenso delle facciate si mescola al rosso dei mattoni a vista, in un gioco armonico che rende gli scorci degni di una tela impressionista.

La pianura padana si racconta senza fretta, tra porticati, corti comunicanti e lesene ornamentali che abbelliscono le facciate, mentre l’architettura riflette la vita contadina di un tempo, con l’utilizzo sapiente del legno e del laterizio. Ma c’è un dettaglio che spicca su tutti: Villa Maggi, dipinta di rosso con profili gialli, in contrasto con le altre abitazioni. Un tempo casa padronale, oggi è il simbolo del borgo, delimitata da un suggestivo giardino.

Poco fuori dal centro, una cappella solitaria ricorda il vecchio lazzaretto sorto ai tempi della peste del 1630.

Il Campo delle Zucche, angolo d’America alle porte di Milano

A Vimodrone, alle porte di Milano, merita una sosta il Campo delle Zucche dell’Agricola delle Meraviglie, un set fotografico naturale, un giardino sensoriale, un omaggio gioioso alla stagione che più di ogni altra risveglia emozioni nostalgiche.

Su una distesa di oltre 12.000 metri quadrati, 41 varietà diverse di zucche danno vita a un mosaico di forme e colori che richiama le tradizioni americane: passeggiare tra i filari significa lasciarsi sorprendere dai dettagli, scattare fotografie tra scenografie curate nei minimi particolari, annusare l’odore della terra e del fieno umido.

L’evento, giunto alla quarta edizione, è un richiamo irresistibile per famiglie, fotografi, coppie in cerca di atmosfere rare.

Morimondo, l’anima medievale della valle del Ticino

Le vie lastricate con ciottoli di fiume, le case in mattoni rossi e l’atmosfera medievale fanno di Morimondo un museo a cielo aperto, dove la spiritualità incontra la terra.

Qui, nell’anno 1134, arrivarono i monaci cistercensi dalla Francia. E ciò che costruirono (l’abbazia, le cascine, le marcite, le risaie) è tuttora visibile: l’Abbazia di Morimondo, maestosa e austera, racconta una storia fatta di lavoro, preghiera, stagioni, silenzio e devozione.

Ma c’è di più, ovvero la bellezza discreta della campagna lombarda, dai ritmi pacati, i filari ordinati, le luci che cambiano con il passare delle ore.

Scorcio dell'Abbazia cistercense di Morimondo
iStock
Scorcio dell’Abbazia cistercense

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