Regionali al rush finale. Giovedì a Napoli Conte e Schlein sul palco insieme. Meloni ha chiuso in Veneto e Puglia

Novembre 19, 2025 - 21:31
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Regionali al rush finale. Giovedì a Napoli Conte e Schlein sul palco insieme. Meloni ha chiuso in Veneto e Puglia

Regionali al rush finale. Domenica e lunedì prossimi si vota in tre importanti regioni italiane – Campania, Puglia, Veneto – e i big della politica “sparano“ le ultime cartucce propagandistiche. In un clima di nervosismo e polemiche inquietanti.

In testa l’alta tensione FdI-Quirinale, uno scontro dopo le accuse di Bignami respinte con insolita durezza dal Colle (“Sconfinano nel ridicolo”). A seguire le fibrillazioni sulla Manovra: giovedì l’ultimo vertice tra i leader della maggioranza e Giorgetti, l’età pensionabile è sempre sul tavolo.

conte e schlein
Regionali al rush finale. Giovedì a Napoli Conte e Schlein sul palco insieme. Meloni ha chiuso in Veneto e Puglia (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Intanto è arrivato il rinnovo del contratto dei medici senza però la firma della Cgil; il che ha fatto perdere la pazienza a Tajani che è passato all’attacco: ”Quello di Landini non è più un sindacato ma la quinta colonna della opposizione”.

Si è fatto sentire anche Montezemolo: ”Io vedo oggi una politica molto concentrata sul giorno per giorno, manca la visione sul futuro e, quindi, la programmazione. I temi che vengono affrontati sono lontani dalle esigenze delle persone. Bisogna tornare a parlare dei veri problemi dell’Italia”.

I big della politica in fermento

Si muovono tutti. In Campania nel duello tra Cirielli e Fico si inseriscono Conte e Elly Schlein. Conte scende per la sesta volta per Fico e giovedì farà un comizio con la segretaria dem.

Giorni fa il trio Meloni, Tajani e Salvini davanti ai fedelissimi del Palapartenope si sono fatti un selfie e intonato “chi non salta comunista è”. In Puglia Giorgia Meloni ha citato l’Uomo Ragno (“da un grande potere derivano grandi responsabilità“) difendendo con forza l’operato Luigi Lobuono candidato del centrodestra (“un imprenditore di esperienza che ha rilanciato la Fiera del Levante”).

La premier è  stata anche al comizio di Padova: ”L’Italia è tornata una Nazione seria e affidabile. L’opposizione non sa più cosa inventarsi per avvelenare i pozzi”.

In Veneto la maggioranza ha chiuso la campagna per Stefani. Inatteso l’attacco di Giorgia Meloni a Prodi e la “sinistra salottiera”. E’ il caso di ricordare che Fdl e Lega si contendono il Nord e il Carroccio resta diviso tra sovranismo e radicamento territoriale.

Ma i salari restano fermi

Sono anni che i lavoratori italiani sopravvivono con salari che non bastano. Tema questo che meritava più attenzione in campagna elettorale. Un intervento sulle cause di tanto immobilismo: tasse alte sulle paghe, imprese indebolite da una formazione scadente, costi energetici insostenibili, contratti incapaci di premiare merito e produttività, ostilità ideologica verso la partecipazione dei lavoratori e resistenze alla contrattazione aziendale e territoriale.

Tutte cose che ha ben spiegato Raffaele Bonanni, ex segretario generale della Cisl, oggi docente presso l’Universitas Mercatorum di Roma (l’Ateneo Digitale delle Camere di Commercio) che ha attaccato il conservatorismo sindacale e imprenditoriale.

Intanto con gli attuali salari le famiglie vengono travolte dal costo della vita, i consumi crollano, l’economia scricchiola, i giovani emigrano in Europa. Servono strumenti fiscali innovativi. Perché i big non ne hanno parlato in questa campagna elettorale?

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia