CCIA Europe contro AGCOM per la tassa sulle reti

La Computer & Communications Industry Association (CCIA) Europe ha accusato l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) di voler “sponsorizzare” l’introduzione di una tassa sulle reti a favore degli operatori telefonici. Secondo l’associazione che rappresenta le aziende tecnologiche, l’applicazione dell’attuale regime di autorizzazione alle CDN (Content Delivery Network) funzionerebbe come una backdoor.
CDN e tassa sulle reti
AGCOM ha pubblicato all’inizio di agosto la delibera 207/25/CONS che conferma la riconducibilità delle CDN nell’alveo della definizione di rete di comunicazione elettronica di cui all’articolo 2 del Codice delle comunicazioni elettroniche con conseguente applicazione del regime di autorizzazione generale di cui all’articolo 11.
Le CDN sono molto utilizzate per migliorare le prestazioni dei servizi di streaming, accusati dagli operatori telefonici di generare troppo traffico e quindi di incrementare i costi per potenziamento e manutenzione delle reti a banda larga. Per questo motivo hanno chiesto il pagamento di una tassa alle Big Tech.
Durante i negoziati con gli Stati Uniti, la Commissione europea ha comunicato che non verrà introdotta nessuna commissione con il Digital Networks Act. Secondo la CCIA Europe, questa tassa verrebbe introdotta attraverso la backdoor di AGCOM.
Essendo classificate come reti di comunicazione elettronica da AGCOM, le CDN saranno soggette all’obbligo di risoluzione delle controversie in base alla legge italiana. La CCIA Europe ritiene che i grandi operatori di telecomunicazioni avranno un potente strumento per chiedere pagamenti da CDN e fornitori di contenuti.
Lo studio Plum dimostra come questo modello porterà inevitabilmente a tariffe di rete su scala europea. Innescando ripetute controversie con CDN e fornitori di contenuti e applicazioni (CAP), le grandi compagnie telefoniche stabilirebbero precedenti legali per accordi di peering a pagamento.
La risoluzione obbligatoria delle controversie integrerebbe la tassa di rete nel diritto dell’Unione europea attraverso il Digital Networks Act. La CCIA Europe invita la Commissione europea a non seguire l’esempio dell’Italia e quindi a non introdurre una tassa con il Digital Networks Act.
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