
Genova. Il Comune di Genova presenta il proprio modello di resilienza urbana nel convegno “Genova Lighthouse – Strategie e Azioni di Adattamento al Cambiamento Climatico”, che si è svolto oggi nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, a cui hanno partecipato l’assessora all’Ambiente Silvia Pericu e l’assessore ai Lavori pubblici e Protezione civile Massimo Ferrante.
L’appuntamento ha rappresentato una importante occasione di confronto e di condivisione di buone pratiche tra enti locali, istituzioni e mondo della ricerca, interessati a sviluppare politiche e progetti concreti per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Durante il convegno sono stati annunciati due importanti iniziative che il Comune di Genova metterà in piedi nei prossimi mesi: lo studio sulla “Carbon footprint“, per definire strategie di decarbonizzazione e di sostenibilità urbana più efficaci e il bilancio di sostenibilità dell’ente, un documento che consentirà di rendicontare in modo sistematico le performance ambientali, sociali e di governance dell’amministrazione.
«Con Genova Lighthouse vogliamo rafforzare una visione di città che mette la sostenibilità ambientale al centro di ogni scelta amministrativa – dichiara l’assessora Silvia Pericu – l’adattamento ai cambiamenti climatici non è solo una sfida ambientale, ma una questione sociale e culturale che coinvolge tutti: istituzioni, imprese, scuole e cittadini. La nostra ambizione è costruire una comunità consapevole, capace di generare innovazione e nuove opportunità a partire dal rispetto per l’ambiente. Oggi parte quindi un’importante iniziativa di presentazione delle azioni che il Comune ha realizzato e intende sviluppare nei prossimi anni sul fronte della sostenibilità ambientale: sarà l’occasione di fare il punto sulle strategie di adattamento al cambiamento climatico già avviate e su quelle future, che porteranno all’elaborazione di nuovi piani e strumenti per rendere Genova una città sempre più resiliente e sostenibile. E in questa occasione annunciamo due passi fondamentali su cui stiamo lavorando: il primo è lo studio sulla “Carbon footprint“, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e promosso in collaborazione con l’Università di Genova e il Politecnico di Torino. Uno studio che ha l’obiettivo di analizzare e quantificare le emissioni di gas serra per definire strategie di decarbonizzazione e di sostenibilità urbana più efficaci e mirate”.
“Il secondo riguarda il Bilancio di sostenibilità dell’Ente, un documento che consentirà di rendicontare in modo sistematico le performance ambientali, sociali e di governance dell’Amministrazione, integrandole con i dati economico-finanziari. Uno strumento di trasparenza e dialogo con i cittadini e gli stakeholder, utile a mostrare obiettivi, azioni e risultati concreti, e a far comprendere come il Comune gestisce risorse, rischi e opportunità in chiave di sviluppo sostenibile. Credo – conclude l’assessora – che questo strumento possa diventare un importante supporto alle decisioni e alla pianificazione futura. Vorrei che Genova fosse protagonista di una sorta di grande contratto climatico della città, capace di coinvolgere istituzioni, imprese, associazioni e cittadini in un percorso condiviso per affrontare insieme le nuove sfide del clima”.
Nel corso del convegno è stato illustrato anche l’Action Plan Genova 2050, il piano strategico della città per la transizione ecologica, con esempi pratici quali la riqualificazione dei giardini dell’Argine del Polcevera e il ripristino del Sentiero dei Forti Genovesi, intervento che comprende opere di consolidamento idrogeologico e valorizzazione ambientale.
“Le opere pubbliche che stiamo realizzando si inseriscono pienamente in questa visione di resilienza e rigenerazione urbana- ha detto l’assessore ai Lavori pubblici e Protezione civile del Comune di Genova Massimo Ferrante– Viviamo in una città estremamente fragile, per rischio idrogeologico siamo una delle città più vulnerabili d’Italia, ma dobbiamo lavorare assiduamente per elevare la qualità della vita dei nostri cittadini, mettendo in sicurezza i luoghi più a rischio e contemporaneamente occupandoci dei cantieri dei 4 assi, affinché le persone si possano muovere con un trasporto pubblico locale che sia sostenibile anche dal punto vista ecologico. In una città così complessa, orograficamente complicata e difficile nella gestione delle infrastrutture, dobbiamo tenere tutto in equilibrio, con interventi mirati, progettazione integrata e manutenzioni sostenibili, che sono gli strumenti con cui rendiamo Genova più sicura, efficiente e pronta ad affrontare le sfide climatiche del futuro”.