Nel 2024 c’è stato un aumento record di CO₂. Wmo: «Il più significativo dall’inizio delle misurazioni nel 1957»

Ottobre 16, 2025 - 20:30
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Nel 2024 c’è stato un aumento record di CO₂. Wmo: «Il più significativo dall’inizio delle misurazioni nel 1957»

Ormai manca meno di un mese alla Cop30 che si terrà nella città portuale di Belém, nell’Amazzonia brasiliana, e con un tempismo perfetto arriva il 21° bollettino annuale sui gas serra dell’Organizzazione meteorologica mondiale (World meteorological organization, Wmo), di cui non potranno non tener conto i capi di Stato e di governo che saranno chiamati ad assumere decisioni importanti su come portare avanti la lotta alla crisi climatica. Cosa dicono le analisi della Wmo? Detta in poche parole, che nel 2024 c’è stato un aumento record di CO2 nell’atmosfera, che si tratta dell’innalzamento rispetto al precedente anno «più significativo dall’inizio delle misurazioni nel 1957» e che c’è stata una crescita record anche di altri due gas serra, metano e protossido di azoto. Nel bollettino si legge anche la causa di tutto ciò è da ricercarsi nelle continue emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane e nell’aumento degli incendi boschivi, oltre che nella riduzione dell’assorbimento di anidride carbonica da parte dei “pozzi” quali gli ecosistemi terrestri e gli oceani. Un quadro, sottolineano gli scienziati dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, che rischia di innescare un circolo vizioso climatico. 

Nel dettaglio, il report segnala che i tassi di crescita della CO2 sono triplicati dagli anni ‘60, accelerando da un aumento medio annuo di 0,8 ppm (parti per milione) a 2,4 ppm all’anno nel decennio dal 2011 al 2020. Non solo. Dal 2023 al 2024, si legge, la concentrazione media globale di CO2 è aumentata di 3,5 ppm, il più grande aumento appunto dall’inizio delle misurazioni moderne nel 1957.

«Il calore intrappolato dalla CO2 e da altri gas serra sta accelerando il nostro clima e portando a condizioni meteorologiche più estreme. Ridurre le emissioni è quindi essenziale non solo per il nostro clima, ma anche per la nostra sicurezza economica e il benessere della comunità», ha affermato Ko Barrett, vice segretario generale della Wmo.

Anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto, il secondo e il terzo gas serra più importante legato alle attività umane, hanno raggiunto livelli record.

L’Organizzazione meteorologica mondiale ha pubblicato il bollettino annuale sui gas serra per fornire informazioni scientifiche autorevoli alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a novembre. La Cop30 di Belém cercherà di intensificare l’azione per il clima, ma le incognite sulla posizione che terrà la maggioranza dei rappresentanti degli Stati sono molte. «Il monitoraggio costante e l’ampliamento delle attività di monitoraggio dei gas serra sono fondamentali per sostenere tali sforzi», ha affermato Oksana Tarasova, coordinatrice del Greenhouse Gas Bulletin. La scienza fa la sua parte, ma poi i decisori politici devono fare la loro, assumendo decisioni conseguenti.

Quando il bollettino è stato pubblicato per la prima volta nel 2004, il livello medio annuo di CO2 misurato dalla rete di stazioni di monitoraggio Global Atmosphere Watch della Wmo era di 377,1 ppm. Nel 2024 era di 423,9 ppm.

Circa la metà del CO2 totale emesso ogni anno rimane nell’atmosfera e il resto viene assorbito dagli ecosistemi terrestri e dagli oceani. Tuttavia, questo stoccaggio non è permanente. Con l’aumento della temperatura globale, gli oceani assorbono meno CO2 a causa della diminuzione della solubilità a temperature più elevate, mentre i pozzi terrestri subiscono una serie di effetti, tra cui il potenziale aumento della persistenza della siccità. 

Spiegano gli scienziati dell’agenzia Onu che la probabile ragione della crescita record tra il 2023 e il 2024 è stata il forte contributo delle emissioni causate dagli incendi boschivi e la ridotta assorbimento di CO2 da parte della terraferma e degli oceani nel 2024, l’anno più caldo mai registrato, con un forte El Niño.

Durante gli anni El Niño, i livelli di CO2 tendono ad aumentare perché l'efficienza dei pozzi di assorbimento del carbonio terrestri è ridotta dalla vegetazione più secca e dagli incendi boschivi, come è avvenuto nel 2024 con la siccità eccezionale e gli incendi in Amazzonia e nell’Africa meridionale.

«C'è preoccupazione che i pozzi di assorbimento di CO2 terrestri e oceanici stiano diventando meno efficaci, il che aumenterà la quantità di CO2 che rimane nell'atmosfera, accelerando così il riscaldamento globale. Un monitoraggio costante e rafforzato dei gas serra è fondamentale per comprendere questi cicli», ha affermato Oksana Tarasova.

Le attuali emissioni di CO2 non solo hanno un impatto sul clima globale attuale, ma continueranno ad averlo per centinaia di anni a causa della loro lunga permanenza nell’atmosfera.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia