Ponte Stretto, faro della Corte dei Conti: “Delibera non ben motivata, servono chiarimenti”

Settembre 25, 2025 - 11:30
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Ponte Stretto, faro della Corte dei Conti: “Delibera non ben motivata, servono chiarimenti”

Faro della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto di Messina. Nella delibera del Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) che ha dato il via libera al progetto definitivo “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori“. Lo si legge in un rilievo – visionato da LaPresse – inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizio centrale di segreteria del Dipe, da parte dell’Ufficio di controllo sugli atti del ministero dell’Economia e delle Finanze della Corte dei Conti. Secondo i giudici contabili la delibera “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico. Di qui la necessità di acquisire chiarimenti ed elementi informativi in relazione agli aspetti, di seguito, partitamente indicati”. Il termine che viene assegnato a Palazzo Chigi per i chiarimenti “non può complessivamente essere superiore a 20 giorni“, scaduto il quale “la Sezione potrà decidere allo stato degli atti”.

Le osservazioni della Corte dei Conti

Il documento dell’Ufficio di Controllo della Corte dei Conti è di sei pagine. Al suo interno vengono sollevate varie osservazioni.

  • Dal punto di vista procedurale, per esempio, “date le peculiari modalità – condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina – con le quali sono stati trasmessi a questo Ufficio alcuni degli atti oggetto di controllo e la documentazione a corredo, si chiedono chiarimenti in ordine alla formale acquisizione di detti atti da parte del Mit e di codesto Comitato in vista della successiva approvazione”.
  • Perplessità” suscita la previsione della delibera “che subordina l’efficacia della stessa alla sua registrazione, nonché alla registrazione del decreto del Mit, di concerto con il Mef, sentite la Regione siciliana e la Regione Calabria, di assentimento del terzo atto aggiuntivo alla convenzione di concessione” perché “sarebbe stato necessario completare l’iter” del decreto interministeriale “anche con riguardo alla fase integrativa dell’efficacia e, quindi, con la sottoposizione a controllo preventivo di legittimità del medesimo atto”. La Corte dei Conti chiede dunque chiarimenti al riguardo, “anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo”.
  • I magistrati contabili chiedono anche chiarimenti sull’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri dello scorso 9 aprile in cui è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico IROPI (Imperative Reasons of Overriding Public Interest) del 4 aprile 2025; è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla ‘salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente'”. Vengono chiesti anche aggiornamenti in merito all’interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea.
  • E ancora, con riferimento alla fase progettuale, “si osserva che non risulta in atti il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Codesto Comitato vorrà integrare la documentazione in conformità non essendo reperibile sul sito istituzionale”.
  • Chiarimenti sono necessari “in relazione alla quantificazione dei costi afferenti alle raccomandazioni formulate dal Comitato scientifico“, con la richiesta di integrare gli atti e “perplessità si manifestano in merito al disallineamento tra l’importo asseverato dalla società KPMG in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025“. Dubbi anche in merito ai costi per la sicurezza, a quelli per i servizi di ingegneria e monitoraggio, alle opere compensative, e alle stime di traffico.

Il Mit: “Con Corte dei Conti normale interlocuzione, Ponte non è in discussione”

Tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un’opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro”, si legge in una nota del Mit in merito ai chiarimenti chiesti dai giudici contabili.

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