Violenza a Cittanova (RC): il Sindaco aggredisce per strada un avversario politico [VIDEO]
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A Cittanova, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, la cronaca politica si è trasformata in uno scontro fisico: un video, diventato immediatamente virale sui social, ha immortalato il Sindaco che aggredisce per strada un proprio avversario politico.
L’episodio rischia di lasciare un segno profondo non solo nei rapporti tra esponenti locali, ma anche nella percezione dei cittadini verso le istituzioni. Protagonisti dell’episodio sono il sindaco Domenico Antico e Nino Cento, coordinatore cittadino di Alternativa Popolare, rimasto vittima di un’aggressione da parte del primo cittadino.
Il “fattaccio” è avvenuto nei pressi dell’abitazione del sindaco, durante un sopralluogo effettuato da Cento per documentare quella che, a suo dire, sarebbe un’occupazione irregolare di suolo pubblico. Il confronto, inizialmente legato a una questione amministrativa, è rapidamente degenerato: dalle parole si è passati ai gesti, con Antico che avrebbe reagito in maniera violenta. A rendere ancora più clamoroso l’accaduto è stato il fatto che tutto sia stato immortalato e diffuso in rete, trasformandosi in poche ore in un video virale.
Il Sindaco di Cittanova (RC) aggredisce per strada un avversario politico [VIDEO]
Qui di seguito il video diffuso da alcuni organi di stampa locale [Fonte: VeritasNews24].
La denuncia di Nino Cento
Il coordinatore di Alternativa Popolare ha raccontato quanto accaduto attraverso una diretta sui social, sottolineando la gravità del comportamento del sindaco:
«Mi sono limitato a verificare una situazione che ritenevo irregolare – ha spiegato – e mi sono trovato di fronte a un atteggiamento intimidatorio. Non è la prima volta che accade: già in Consiglio comunale il sindaco aveva mostrato la stessa aggressività. Questa volta non intendo restare in silenzio».
Cento ha parlato di un clima che definisce “insostenibile”, rimarcando la necessità di riportare la politica locale su binari di confronto civile.
Qui la diretta sul canale social del politico.
La politica che diventa rissa
Al di là della cronaca, l’episodio pone una questione più ampia: cosa accade quando il dibattito politico, soprattutto a livello locale, si trasforma in scontro fisico? Le amministrazioni comunali sono il livello più vicino ai cittadini, quello che incide direttamente sulla vita quotidiana delle persone attraverso decisioni su urbanistica, gestione dei servizi e spazi pubblici. Se chi rappresenta la comunità si abbandona a comportamenti aggressivi, a farne le spese non è solo l’avversario politico, ma l’intero tessuto sociale.
Le piazze virtuali e reali rischiano di diventare arene in cui prevale la logica della sopraffazione. In simili contesti, il confronto sulle idee viene sostituito da gesti di forza, minando alla radice la credibilità delle istituzioni.
Ripercussioni sulla vita amministrativa
Gli scontri personali tra amministratori e oppositori non restano mai confinati alla sfera privata. Ogni episodio di violenza rischia di rallentare l’attività dell’ente, di bloccare pratiche e decisioni importanti, di distrarre gli uffici da ciò che dovrebbe essere la priorità: rispondere ai bisogni della cittadinanza.
Inoltre, quando il conflitto assume toni così aspri, il rischio è che la politica locale venga percepita come terreno di scontro personale piuttosto che come luogo di servizio. Questo alimenta la disaffezione verso la partecipazione pubblica, rafforzando l’idea che gli interessi individuali prevalgano su quelli collettivi.
Il riflesso sulla fiducia dei cittadini
La fiducia dei cittadini negli enti pubblici è fragile e si costruisce giorno per giorno attraverso la trasparenza, la correttezza e la disponibilità al dialogo. Episodi di questo tipo minano quel patto di fiducia, facendo percepire le istituzioni come distanti e incapaci di garantire equilibrio.
Non è un caso che, soprattutto in piccoli centri, la reputazione degli amministratori sia direttamente collegata al modo in cui si comportano anche fuori dalle sedi ufficiali. Un gesto di violenza compiuto in strada, davanti a testimoni e diffuso online, diventa simbolo di un modo di intendere la politica che i cittadini faticano a riconoscere come legittimo.
Un problema non solo locale
Il caso di Cittanova non è isolato. In diverse realtà italiane, dalle metropoli ai paesi di provincia, si moltiplicano gli episodi di tensione tra sindaci, assessori e opposizioni. A volte si tratta di insulti reciproci, altre di vere e proprie colluttazioni. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, rivela un deterioramento del linguaggio politico che si riflette inevitabilmente sul funzionamento delle istituzioni.
La dialettica democratica vive di confronto, talvolta anche acceso, ma mai dovrebbe sfociare nella violenza. Quando accade, si trasmette un messaggio pericoloso: che il potere non si esercita con gli strumenti del dialogo e del diritto, ma con la forza fisica.
Il ruolo dei social e dei media
Un altro aspetto cruciale riguarda la diffusione mediatica. Il video dell’aggressione ha fatto il giro dei social, amplificando l’impatto della vicenda. Se da un lato questo garantisce trasparenza e rende visibile ciò che altrimenti resterebbe confinato a pochi testimoni, dall’altro rischia di trasformare lo scontro in spettacolo, con la logica della viralità che sovrasta l’analisi delle cause e delle conseguenze.
Il pericolo è che si perda di vista il nodo centrale – il degrado dei rapporti istituzionali – e che tutto venga ridotto a un episodio di cronaca da commentare velocemente, senza riflettere sulle implicazioni più profonde.
Necessità di regole e responsabilità
Per arginare questi episodi, non bastano le denunce o le prese di posizione a posteriori. È necessario promuovere all’interno delle amministrazioni locali un codice di comportamento chiaro, che stabilisca non solo diritti e doveri, ma anche conseguenze immediate per chi supera certi limiti.
La responsabilità di un sindaco, così come di qualsiasi amministratore, non si esaurisce nelle decisioni formali: riguarda anche l’esempio che dà ai cittadini. Ogni gesto compiuto da chi ricopre un incarico pubblico diventa un messaggio, positivo o negativo, per la comunità che rappresenta.
Una sfida per la democrazia locale
Il caso di Cittanova, dunque, non può essere liquidato come un episodio isolato di cronaca. È il sintomo di un clima che rischia di intaccare la qualità della vita democratica nei territori. L’aggressione a un oppositore politico non è solo una questione personale tra due individui: rappresenta un vulnus al corretto funzionamento della macchina amministrativa e al rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
La politica locale dovrebbe essere il luogo del dialogo più diretto con la comunità, dove i problemi quotidiani trovano soluzioni concrete. Quando, invece, si trasforma in un campo di battaglia, a perdere è l’intera collettività.
Ritrovare il senso delle regole, promuovere una cultura del rispetto reciproco e riportare il confronto politico a un livello civile sono obiettivi imprescindibili per restituire credibilità alle amministrazioni locali. Senza questo sforzo, episodi come quello di Cittanova rischiano di diventare sempre più frequenti, alimentando la sfiducia e allontanando i cittadini dalla vita pubblica.
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