Alberto Trentini detenuto in Venezuela, prima visita in carcere dell’ambasciatore italiano: “È in buone condizioni”

Settembre 25, 2025 - 06:00
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Alberto Trentini detenuto in Venezuela, prima visita in carcere dell’ambasciatore italiano: “È in buone condizioni”

“In buone condizioni”, anche se “un po’ dimagrito”. È questo l’attuale stato di salute di Alberto Trentini, il cooperante italiano di 46 anni da quasi un anno detenuto in un carcere a Caracas, capitale del Venezuela.

A raccontarlo a New York, dove è impegnato nei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. In particolare il vicepremier ha spiegato ai giornalisti presenti negli Stati Uniti che l’ambasciatore italiano in Venezuela, Giovanni Umberto De Vito, ha fatto visita in carcere a Trentini e a Mario Burlò.

Quest’ultimo è un imprenditore italiano che, come ricostruisce Repubblica, era stato condannato in primo e secondo grado nel processo Carminius sulla ’ndrangheta in Piemonte e poi assolto in Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa: di lui non si avevano notizie da mesi e infatti non era chiaro neanche che fosse detenuto in Venezuela. Sia Trentini che Burlò, ha spiegato Tajani fornendo solo poche informazioni, sono in buone condizioni di salute.

“Questo è un segnale positivo, perché per la prima volta è stato possibile per il nostro ambasciatore andare a incontrare questi due italiani detenuti” e “vuol dire che anche il regime di detenzione si è leggermente alleggerito”, ha commentato il ministro, che ha poi precisato come nelle carceri venezuelane vi siano al momento “altri dieci-dodici connazionali”, ma quello di oggi è un “segnale positivo”. La visita non è giunta isolata: nei giorni scorsi il governo autoritario di Nicolas Maduro ne aveva autorizzate diverse per altri detenuti europei rinchiusi a El Rodeo

Trentini si era recato in Venezuela per lavorare con la Ong Humanity & Inclusion, che aiuta le persone con disabilità. Era stato arrestato il 15 novembre del 2024 mentre stava andando per lavoro da Caracas a Guasdualito, nel nordovest del Paese. Da allora è riuscito in due occasioni a telefonare a casa, brevi conversazioni in cui aveva raccontato le condizioni critiche di detenzione nel carcere di El Rodeo.

L’operatore umanitario, originario di Venezia, è detenuto senza una formale accusa nei suoi confronti, anche se è probabile che il reato contestato sia terrorismo o cospirazione. Due settimane fa il ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil aveva parlato per la prima volta di Trentini in un’intervista con la CNN, sostenendo tra le altre cose che “i suoi diritti umani non sono violati” e che Trentini fosse sotto processo.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia