Chirurgia del paziente infetto, dalla collaborazione tra San Camillo e Spallanzani nasce un nuovo modello assistenziale
Da lunedì attive due sale operatorie. Il nuovo modello assistenziale per il paziente infetto integra competenze infettivologiche, rianimatorie, chirurgiche e infermieristiche delle due realtà sanitarie. Prevista la centralizzazione allo Spallanzani di tutti i pazienti chirurgici con patologie infettive o a rischio infettivo con l’obiettivo di costituire un polo altamente specializzato
Dopo la virtuosa esperienza del Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti (POIT), si rafforza la collaborazione tra l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS e l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini che aggiungono un nuovo servizio all’offerta assistenziale della regione: la Chirurgia del paziente infetto.
Percorso specialistico per il paziente infetto
Il percorso altamente specialistico, fortemente voluto dalla Regione Lazio che ha inserito l’unità operativa “Chirurgia del paziente infetto” nella programmazione della rete ospedaliera, è dedicato alla gestione di patologie infettive post-chirurgiche – come infezioni di protesi ortopediche o complicanze addominali e toraciche – o per pazienti che necessitano di una terapia antibiotica preliminare all’intervento. L’obiettivo è garantire un approccio tempestivo e multidisciplinare fin dall’ingresso in ospedale.
Lunedì mattina, con l’effettuazione di quattro interventi chirurgici, è stata avviata l’attività delle due sale operatorie che sorgono al piano terra del “Nuovo Ospedale” dello Spallanzani. Il nuovo modello assistenziale integra competenze infettivologiche, rianimatorie, chirurgiche e infermieristiche delle due realtà sanitarie. Nello specifico, lo Spallanzani metterà a disposizione infettivologi, anestesisti, personale infermieristico e OSS mentre il San Camillo chirurghi e infermieri.
All’interno del Dipartimento Interaziendale Trapianti diretto dal Prof. Giuseppe Maria Ettorre, la UOSD Gestione del Paziente Chirurgico Infetto del San Camillo, affidata al Dott. Marco Colasanti, si occuperà della parte chirurgica del percorso del paziente. La responsabilità anestesiologica sarà garantita dalla Dott.ssa Maria Grazia Bocci, direttrice della UOC Rianimazione e Terapia Intensiva delle Malattie Infettive e Anestesiologia dello Spallanzani. La gestione clinico-infettivologica al momento è affidata al Dott. Fabrizio Taglietti, Direttore ff UOC Malattie Infettive di Interesse Chirurgico dello Spallanzani. Le attività infermieristiche per lo Spallanzani saranno assicurate dal team della UOS Professioni Infermieristiche, guidata dal Dott. Nicola De Marco, mentre il coordinamento infermieristico del personale del San Camillo sarà affidato alla Dott.ssa Pasqualina Cirillo.
Per il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, «l’apertura della Chirurgia del paziente infetto, realizzata grazie alla collaborazione tra lo Spallanzani e il San Camillo, è una grande notizia per la sanità del Lazio. Con questo nuovo servizio mettiamo a disposizione dei cittadini un percorso dedicato ai pazienti che hanno infezioni complesse e che hanno bisogno di un intervento chirurgico in totale sicurezza. Le due strutture uniranno le loro competenze per garantire interventi più rapidi, ridurre i rischi e offrire cure specialistiche ai casi più delicati. Abbiamo scelto di centralizzare questi pazienti allo Spallanzani proprio per assicurare loro il massimo livello di assistenza possibile, grazie a personale altamente qualificato e a sale operatorie progettate per gestire situazioni infettive ad alta complessità. Ringrazio tutti i professionisti dello Spallanzani e del San Camillo per il grande lavoro portato avanti insieme. Questo progetto dimostra che, quando si fa squadra, la nostra sanità può crescere e offrire servizi sempre migliori. È un passo avanti importante, di cui tutta la Regione Lazio può essere orgogliosa».
«Il nuovo progetto, fortemente sostenuto dalla Regione Lazio – spiegano Cristina Matranga e Angelo Aliquò, Direttori generali, rispettivamente, di Spallanzani e San Camillo – ha visto la realizzazione di tre nuove sale operatorie presso il San Camillo dedicate alla chirurgia oncologica e ai trapianti e l’attivazione di due sale operatorie presso lo Spallanzani dedicate alla chirurgia del paziente infetto. Grazie alla visione e al sostegno della Regione Lazio, è prevista la centralizzazione proprio presso lo Spallanzani di tutti i pazienti chirurgici con patologie infettive o a rischio infettivo con l’obiettivo di costituire un polo altamente specializzato».
«Colmato un gap assistenziale»
Per Maria Grazia Bocci e Fabrizio Taglietti, «l’attività chirurgica dedicata al malato infetto ad alta complessità in terapia intensiva colma uno dei principali gap assistenziali tra controllo dell’infezione e gestione del danno d’organo. Garantisce interventi tempestivi in massima biosicurezza riducendo ritardi, trasferimenti e rischi clinici aggiuntivi. Inoltre, crea un percorso realmente continuo per i pazienti più critici».
Per Marco Colasanti, «L’obiettivo di questo ampliamento è assicurare un percorso dedicato, multidisciplinare e altamente qualificato, per il trattamento di tutte le patologie chirurgiche nei pazienti portatori di infezioni o con infezioni correlate garantendo sicurezza, continuità e qualità assistenziale».
«Lo scambio professionale – conclude Nicola De Marco – rafforza qualità, sicurezza e continuità assistenziale a beneficio dei pazienti più complessi. L’introduzione dell’assistenza infermieristica in sala operatoria per il personale dello Spallanzani rappresenta una novità di grande rilievo e una straordinaria occasione di crescita professionale. Infermieri e OSS che hanno intrapreso questo percorso stanno sviluppando competenze altamente specialistiche sotto la guida esperta dei colleghi dell’AO San Camillo con i quali si è instaurata una collaborazione preziosa e pienamente integrata».
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