Ecco perché il trasporto pubblico locale digitale può diventare motore di efficienza e sostenibilità

Novembre 27, 2025 - 14:00
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Ecco perché il trasporto pubblico locale digitale può diventare motore di efficienza e sostenibilità

La digitalizzazione del trasporto pubblico locale non è più un’opzione: grazie a IoT, bigliettazione mobile e sistemi di monitoraggio, può diventare più efficiente, sicuro e sostenibile. Un recente sondaggio fra le imprese del settore svela lo stato dell’arte e le sfide del cambiamento in Italia

La trasformazione digitale del trasporto pubblico locale rappresenta una leva cruciale per rendere la mobilità urbana più efficiente, sostenibile e fruibile.

Secondo il piano europeo per la Smart and Sustainable Mobility, l’adozione di tecnologie intelligenti – connettività 5G, Internet of Things (IoT), intelligenza artificiale e sistemi di trasporto intelligenti (Its) – può aumentare la sicurezza, ridurre le emissioni, migliorare i flussi di traffico e promuovere una mobilità multimodale integrata.

Inoltre, grazie all’accesso a dati in tempo reale e aperti, le amministrazioni pubbliche possono pianificare meglio i servizi, intervenire prontamente in caso di criticità e modulare le risorse in base alla domanda reale.

Nel complesso, digitalizzare il trasporto pubblico locale significa offrire un servizio più affidabile, accessibile e sostenibile – fattori chiave per incentivare l’uso del trasporto collettivo, riducendo il ricorso all’auto privata e contribuendo agli obiettivi climatici e urbanistici.

Un settore già in cammino: i numeri della digitalizzazione

Secondo la prima indagine nazionale svolta da Asstra – Associazione delle Imprese del Trasporto Pubblico Locale – tra le imprese associate al trasporto pubblico locale l’86,8% ha avviato un percorso di trasformazione digitale da più di un anno, mentre un ulteriore 13,2% lo ha fatto nell’ultimo anno.

Tra gli ambiti più frequentemente digitalizzati spiccano il monitoraggio delle flotte e la bigliettazione/vendita online, entrambi al 63%. Seguono l’informazione ai passeggeri – che tuttavia non sempre funziona a dovere (ndr) – e la cybersecurity (55%).

Le macroaree in cui la digitalizzazione è considerata più strategica dalle aziende sono l’infomobilità (84%) e la parte commerciale (82%), con particolare rilievo anche per la gestione di depositi e manutenzione (50%) e i processi interni (45%).

Le imprese intervistate nel corso della rilevazione (che ha coinvolto un campione pari al 54% delle aziende associate ad Asstra – circa 150 – con una rappresentatività del 30% a livello nazionale) evidenziano come principale vantaggio la maggior automazione dei processi (82%).

L’automazione consente di snellire attività operative, ridurre tempi e costi, e migliorare l’efficienza gestionale. Un altro beneficio chiave è la continuità operativa del servizio (per il 58%), importante per garantire puntualità e affidabilità – elementi fondamentali per rendere il Tpl competitivo rispetto all’auto privata.

Sul fronte dell’interazione con l’utenza, oltre l’80% delle aziende dispone di un’app aziendale con informazioni in tempo reale per i passeggeri e il 74% la usa anche per la vendita dei biglietti.

Altri strumenti diffusi: carte di credito/Emv (61%), biglietti cartacei con QrCode (50%) e servizi flessibili su chiamata (58%).

Dal lato della manutenzione e sicurezza, il 58% delle aziende utilizza sensori e tecnologie di diagnostica remota per monitorare veicoli e infrastrutture, e l’8% ha già integrato sistemi con intelligenza artificiale.

Per quanto riguarda la sicurezza dei passeggeri e degli autisti: il 55% ha sistemi per monitorare la densità di persone a bordo, sempre il 55% dispone di sistemi di emergenza per driver, il 42% impiega Adas per controlli pneumatici, il 32% per il rilevamento dei punti ciechi e il 76% usa videosorveglianza; il 13% ha implementato soluzioni con Ai per il riconoscimento di scenari di rischio.

Le sfide secondo le aziende: normative e competenze

Non mancano tuttavia gli ostacoli. Il 37% delle aziende segnala come principale difficoltà la necessità di un adeguamento del quadro normativo, mentre il 29% denuncia un deficit di competenze digitali interne.

Questi limiti – regolamentazione, governance dei dati, cybersecurity, formazione del personale – restano le principali barriere da superare per completare la transizione digitale nel trasporto pubblico locale.

Secondo il presidente di Asstra, Andrea Gibelli, i dati dell’indagine confermano come la tecnologia migliori efficienza e qualità dei servizi pubblici locali, “ma resta ancora molto da fare soprattutto in merito all’implementazioni degli applicativi di Ai che promettono impatti estremamente significativi sui processi industriali.

È fondamentale quindi continuare a investire nelle competenze digitali e lavorare per definire un quadro normativo stabile e adeguato. Solo così sarà possibile affrontare con successo le sfide future e ridurre le disparità infrastrutturali e di servizio tra territori urbani e periferici“.

L'articolo Ecco perché il trasporto pubblico locale digitale può diventare motore di efficienza e sostenibilità è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia