Flotilla, Crosetto manda un’altra fregata ma avverte: “Non possiamo proteggervi fuori dalle acque internazionali, lasciate gli aiuti a Cipro”

Anche una seconda fregata, la lanciamissili Alpino, sarà inviata a scorta delle Global Sumud Flotilla, “la carovana navale internazionale con a bordo anche molti italiani che porta aiuti umanitari alla popolazione di Gaza” come l’ha definita lo stesso ministro della Difesa del governo italiano Guido Crosetto nella sua informativa alla Camera dei Deputati dopo gli attacchi che hanno colpito la missione in acque internazionali, al largo di Creta, in Grecia. “Quello che abbiamo potuto fare era di inviare una nave in questo momento, alla quale si aggiungerà un’altra nave, Alpino, che è già partita e che dispone di altre capacità, casomai servissero, ma non è nostra intenzione muovere le navi militari per porre guerra a un paese amico”.
Avevano fatto discutere le parole della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, ai giornalisti che l’hanno seguita a New York per l’Assemblea generale dell’ONU, aveva detto: “Tutto questo è gratuito, pericoloso e irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità, non c’è bisogno di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare degli aiuti a Gaza, che il governo italiano e le autorità preposte avrebbero potuto consegnare in poche ore”. Sulla Flotilla si trovano anche l’europarlamentare italiana Benedetta Scuderi e il deputato del Partito Democratico Arturo Scotto. Negli attacchi non c’è stato alcun ferito.
“È evidente quindi che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna per quanto accaduto: azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili“. Crosetto si trovava in Estonia al momento degli attacchi, a discutere degli sconfinamenti di velivoli russi negli spazi aerei polacco ed estone che hanno infiammato i rapporti tra Europa e Mosca. Li ha definiti “un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Sono eventi che rappresentano test e provocazione e richiedono una risposta ferma, razionale e coordinata. Il potenziamento della deterrenza sul fianco Est della NATO sono risposte adeguate che dimostrano buonsenso ed equilibrio. L’Italia ha messo in campo misure concrete. In Estonia sono già schierati 4 F35, un Samp-T che sarà prorogato ed un aereo radar Caew. Siamo tra i principali contributori sul fronte Est con oltre 2mila militari e ciò testimonia la serietà del nostro impegno; la nostra postura è ferma ma non provocatoria. Bisogna evitare di cadere nelle provocazioni perché un’escalation avrebbe conseguenze per tutti. La deterrenza è la base per aprire una strada al dialogo, dobbiamo dimostrare che Ue e Nato sono uniti”.
Crosetto – dopo gli attacchi alla Flotilla – ha avuto un confronto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa e la Presidente del Consiglio Meloni, ha autorizzato l’intervento della Fregata Multiruolo Fasan della Marina Militare che già si trovava in navigazione a nord di Creta, nell’ambito dell’operazione Mediterraneo Sicuro. L’imbarcazione “ha raggiunto l’area dove navigava la Global Flottilla per eventuali attività di soccorso, assistenza, protezione alle persone che dovessero essere in pericolo. Di questa decisione ho infermato immediatamente l’addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore e l’addetto militare a Tel Aviv, l’unità di crisi della Farnesina”.
Crosetto non ha comunque omesso di consigliare alla Flotilla di lasciare gli aiuti a Cipro e di precisare che la scorta non potrà aiutare la missione umanitaria in acque non internazionali. “Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente alla Flotilla e chiedo su questo il vostro aiuto, indipendentemente dalle contrapposizioni politiche. Il clima è preoccupante e dico che noi non siamo in grado fuori dalle acque internazionali a garantire la sicurezza delle imbarcazioni. Su questo voglio essere chiaro e consiglio dunque di accettare la soluzione di portare gli aiuti a Cipro attraverso la Chiesa”. Le acque che bagnano la Striscia non sono comunque acque israeliane per la comunità internazionale: altro spazio che lo Stato Ebraico occupa.
“Dobbiamo creare un deterrente chiaro. Chiunque scelga di collaborare con Hamas e sostenere il terrorismo incontrerà una risposta ferma e inflessibile da parte di Israele”, le parole di Itamar Ben-Gvir, il ministro della Sicurezza nazionale e leader di Potere Ebraico, quando la Flotilla si riunì per partire alla volta della Striscia. “Mi sono posto una domanda – si è chiesto ancora una volta Crosetto – era proprio necessario mettere a repentaglio l’incolumità di cittadini italiani per portare aiuti a Gaza? E su questo mi sono sentito con nostri parlamentari. Il Governo ha sostenuto in maniera significativa la popolazione nella Striscia, siamo in grado in poche ore di portare aiuti. Ho chiesto fino a che punto doveva arrivare la Flotilla. Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente e chiedo su questo il vostro aiuto”.
Qual è la tua reazione?






