Luiss, a 4 anni dal Trattato del Quirinale un dialogo con Sciences Po sulle relazioni Italia-Francia
Roma e Parigi si incontrano alla Luiss per fare un bilancio delle relazioni economiche, diplomatiche, umane e non solo tra i due paesi “cugini” d’Europa. Nel giorno del quarto anniversario della firma Trattato del Quirinale, siglato il 26 novembre 2021 per rafforzare la cooperazione strategica tra Italia e Francia, l’Università Luiss ha ospitato l’ottava edizione dei “Dialoghi Italo-Francesi per l’Europa“, promossi insieme all’ateneo francese di Sciences Po e in collaborazione con TEHA Group (The European House – Ambrosetti).
L’evento giunge alla sua ottava edizione con il titolo “Dal dialogo al risultato: la forza della cooperazione italo-francese nel quadro europeo”. Nella Dome dell’università romana esponenti di primo piano del mondo istituzionale, diplomatico, accademico e industriale dei due paesi.
Ad aprire l’incontro i saluti istituzionali del Rettore Luiss Paolo Boccardelli e degli Ambasciatori Martin Briens ed Emanuela D’Alessandro.
“In questo dialogo vedo tantissimi giovani e sono contenta perché stiamo costruendo il loro futuro” ha dichiarato a margine Paola Severino, presidente della School of Law di Luiss e membro del Comitato Italo-Francese che ha contribuito alla stesura del Trattato. “Stiamo costruendo il loro futuro e sono loro che sul tema della cooperazione costruiranno il prossimo futuro. Credo si debba partire sempre dalla cultura, si debba passare dall’economia che fa da collante dei rapporti e poi si arriva alla politica. Continuare nei dialoghi è necessario”.
Un rapporto storico e in continua evoluzione quello tra francesi e italiani come dimostra l’indagine di IPSOS Italia “Due Paesi allo specchio: Francia-Italia” presentata da Nando Pagnoncelli, Presidente di IPSOS e della Luiss School of Government. Un’analisi che ha restituito percezioni e priorità dei cittadini italiani e francesi su temi quali sicurezza, transizione energetica e disuguaglianze.
“Il quadro che emerge è segnato da preoccupazioni economiche e dalla percezione di disuguaglianze in crescita, fattori che incidono sul sentiment.” spiega Pagnoncelli. “In questo contesto, i giudizi sulle relazioni reciproche, pur in lieve flessione, restano complessivamente più positivi che negativi. Si conferma tuttavia un’asimmetria: i francesi esprimono valutazioni più favorevoli verso l’Italia rispetto a quanto avvenga in senso inverso. Anche il tono emotivo diverge, con in Italia a prevalere l’indifferenza e in Francia la simpatia”.
Davanti ai mutamenti internazionali l’unica certezza sembra la necessità di una maggiore cooperazione come sottolineato dal Direttore di Sciences Po Luis Vassy: “Siamo molto vicini geograficamente e umanamente e quindi tendiamo a vedere molto di più le nostre differenze che il terreno comune. Dobbiamo concentrarci di più sulla cultura che abbiamo in comune perché il mondo è vasto e va molto velocemente. La Cina è in fase di estensione rapida e gli Stati Uniti sono in una fase che potenzialmente li allontana dall’Europa e quindi gli europei devono imparare a guardare a ciò che li unisce. non ci saranno avventure solitarie in un mondo dominato dai giganti”.
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